Ritratto di Giosue Carducci a mezzo-busto listato a lutto. Fotografia riprodotta su cartolina virata a seppia. Dal ritratto unito al volume di G. Chiarini: Giosue Carducci: Impressioni e ricordi, Bologna, ..., 1901 (Cfr. albo Carducciano, 1909, n. 21, p. 8)
Sotto il ritratto sono riportati i versi tratti da Il Canto dell’amore composto nel 1877 ed inserito nei Giambi ed Epodi (1867-1872): «Salute, o genti umane affaticate!/Tutto trapassa e nulla può morir./Noi troppo amammo e sofferimmo. Amate./Il mondo è bello e santo è l'avvenir.» Essi ricordano il poeta come nei "santini" dei defunti le citazioni dai testi sacri.
In fondo la scritta: «M. IL XVI FEBBRAIO 1907». (Cfr. in questa Base dati l'immagine n. 64, commentata dagli stessi versi).