Varcata di poco la metà del Seicento, la «repubblica dei dotti», impegnata
nella riscoperta e nel riordinamento erudito del passato, nel riesame
della tradizione religiosa, nella costruzione di un nuovo metodo storico,
affinò o inventò i suoi strumenti di conoscenza e comunicazione: con fittissimi
carteggi; con i viaggi di studio negli archivi; con il rafforzamento di
grandi istituzioni bibliotecarie, accademiche e universitarie; con i giornali.
Il contributo dei giornali al movimento delle idee e alla formazione di
un'opinione pubblica fu grande e, anche, sociologicamente, significativo,
proprio per la qualità varia della produzione culturale che essi misero
in circolazione.
Questo repertorio studia i giornali letterari che apparvero nei ducati
e nelle legazioni dell'Emilia e della Romagna tre il 1668 e il 1796. Di
ogni periodico viene fornito un indice-regesto integrale che consente
di ripercorre nei suoi vari livelli tutta la variegata enciclopedia dell'informazione
storica, scientifica, bibliografica che per centotrent'anni passò attraverso
i fogli periodici.
All'area emiliana e romagnola mancò ogni interna unità; non mancò invece
la capacità di correlarsi a esperienze esterne – romane, venete, toscane,
lombarde; con orizzonte più largo, europee – e di farsi, con ciò, sede
di mediazione, di corrispondenze, di movimento: un laboratorio in cui
le potenzialità del giornalismo – positive e negative – vennero tutte
sperimentate.