ALFONSO RUBBIANI, Il palazzo Bevilacqua in Bologna
Milano, Alfieri e Lacroix, 1908 (estratto
da "Rassegna d'arte", n. 7, luglio 1908), frontespizio. Collocazione 17. Sez. Artistica, Cart. B2, n.20
Quasi in risposta alle aspirazioni di Rubbiani di vedere sorgere un'architettura "pittoresca" in Bologna, Francesco Stagni, proprietario della casa posta al Canton de' Fiori, assieme ai fratelli Mauro e Aldina, intraprese nel 1891-1892 il rifacimento dei fronti della casa fatiscente e resa ancor più visibile dopo l'allargamento per l'imbocco della nuova strada in rettifilo, via Indipendenza. Qui, nel passato, al riparo del portico presso il mercato, si vendevano i fiori freschi e l'idea guida dell'intervento fu quella di ornare la casa con una profusione di motivi floreali simbolici. Augusto Sezanne, architetto pittore, curò il progetto e la sua stessa esecuzione con il concorso del pittore Achille Casanova, entrambi appartenenti alla Gilda, l'associazione di artisti-artigiani fondata da Rubbiani, che comprendeva anche Alfredo Tartarini ed Edoardo Collamarini.
Sezanne adornò le finestre e lo sporto con motivi quattrocenteschi, sottolineando ogni parte con festoni, ghirlande e vasi di fiori con allusioni poetiche, che collegavano le piante con le virtù umane. Il sottoportico è invece l'esaltazione dei lavori campestri, dalla coltivazione del grano alla vendemmia, alla lavorazione della canapa.