CESARE SAVINI, Piazza di S. Martino
in Bologna
in Collezione di cinquanta vedute della
città e dintorni di Bologna..., Bologna, Camillo Guglielmini,
1820-1828, n. 13
La passione per l'arte e per il restauro dei monumenti del passato si manifestò in Rubbiani quando, superando i compiti di semplice cronista per "La Pace", illustrò i lavori di ricomposizione che Giuseppe Modonesi stava conducendo fra il 1876 e il 1879 per la facciata della chiesa di San Martino. Sviluppando poco a poco i suoi personali criteri di restauro e facendosi conoscere nell'ambiente bolognese, Rubbiani fu chiamato nel 1889 a restaurare la cappella Paltroni-Marescotti, riaprendo le finestre occluse, ripulendo il fregio dipinto e montando una cancellata in stile del XV secolo. Nello stesso periodo riaprì, restaurò e dotò di una cancellata anche la cappellina dei Ss. Biagio e Cristoforo, posta sotto al campanile. Il lavoro più significativo fu il restauro della Cappella Boncompagni, condotto nel 1899.
Nella chiesa carmelitana i restauri continuarono anche dopo la morte di Rubbiani con il ripristino del fianco e dell'abside, opera di Edoardo Collamarini, completata nel 1929 da Giuseppe Rivani.