Compito d'esame per l'ammissione alla facoltà di Legge, verso
Archivio del Comitato per Bologna Storica e Artistica (dall'originale in Archivio
dell'Università di Bologna)
...
in brutte parole italiane. Se ti dovessi poi dire il motivo che mi ha spinto
a questa deliberazione non te lo saprei meglio significare che
raccontandoti il seguente dialoghetto. Quando dai l'esame di Geometria
Analitica? Mai. E perché? Perché gli X e gli Y mi hanno abbastanza nojato: poco
più che seguitassi diventavo anch'io un incognita, e il mio cervello
andava all'Infinito. E che cosa studierai ora? La Giurisprudenza. Scegliendo
la Matematica ero andato a ritroso dei desiderii dei miei parenti e dei miei
amici; ora ho tutti con me, e io sono d'accordo con tutti. Del resto le mie
tradizioni, ed inclinazioni nuove sortemi nell'animo durante questi ultimi mesi
mi chiamavano a dedicarmi allo studio del Diritto; ed io obbedìi. Io
sono contento ora; conosco che l'atmosfera di uno studio, dei tribunali, che
la vita degli affari, e delle cause è propriamente quella che mi deve
piacere. La Giurisprudenza! ... una volta avrei sbadigliato solo a sentirla
nominare; ora ella mi appare grande, nobile scienza più di qualsivoglia
titlera. E poi? ... io sono fieramente attaccato ai miei principii, i miei principii
reclamano da me imperiosamente un appoggio; negherò io il mio braccio
a quella causa santissima? ... Non mai. Tu sai il resto amico mio, e ti basti
ciò. Giudica ora se ho fatto bene anche a costo di tornare indietro un
passo nella carriera degli studi, a darmi alla Giurisprudenza.
Gradirai l'espressione del mio più sincero affetto per
te, e credimi
tuo affezionatissimo
ALFONSO RUBBIANI
Trascrizione a cura di GIORGIO GALEAZZI
E PAOLA FOSCHI