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Marcello Dudovich : Corso

L'artista, sensibile interprete dei rituali mondani, in queste tavole riflette le tendenze della stagione aurea della grafica pubblicitaria, ricorrendo a immagini seducenti e di facile fruibilità, e usando un linguaggio figurativo dove si fondono modernità e tradizione.

La matita di Dudovich cattura individui e situazioni di quella dolce vita di inizio-secolo, ed elabora un'antologia di situazioni tratte da luoghi di villeggiatura e di svago, con l'affascinante utopia di gioiosa liberazione dal quotidiano: un vero e proprio réportage espresso col linguaggio dell'arte, che ha come fulcro la figura femminile.

La donna nelle sue invenzioni grafiche è però donna protagonista, donna da conquistare e non da usare, anzi conquistatrice evoluta e disincantata. Sempre elegantissima, è simbolo di un'emancipata femminilità, ed è dotata di spirito ironico e caustico, animata da evidente vitalità in sintonia con i ritmi moderni: una donna viva e concreta.
Non a caso la fisionomia più ritratta in quest'epoca è quella a lui cara della giovane e bella moglie Elisa Bucchi, persona di carattere fermo e condotta indipendente.


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