"Oggi. Settimanale di politica attualità e cultura", Milano, 2 aprile 1964
Nel 1928 rientra nella capitale, ingaggiato però dalla Roma, squadra con la quale giocherà fino al 1939, diventandone
in breve non solo il capitano ma anche il vero trascinatore. Proprio a lui sarà infatti dedicato il centro sportivo
costruito dalla società giallorossa a Trigoria alla fine degli anni Settanta.
Conclude la carriera agonistica nel 1943 nella MATER, altra squadra romana, nella quale veste il duplice ruolo di
giocatore e allenatore, portandola alla promozione dalla Serie C alla B.
Per lui si contano anche ventisei presenze, e tre gol, con la maglia della Nazionale maggiore, nella quale viene
convocato la prima volta nel 1925, primo giocatore proveniente da una squadra della Lega Sud. Nonostante la sua
classe sopraffina non farà però parte delle squadre azzurre che vinceranno per due volte il titolo mondiale, in
quanto non convocato da Vittorio Pozzo al quale non piaceva il suo gioco troppo "moderno" e poco disciplinato.
Dopo la Seconda guerra mondiale inizia una lunga carriera di allenatore: dirige Roma, Reggina e Vicenza, prima
degli strepitosi successi raccolti con la Fiorentina (scudetto nel 1956), con la Lazio (Coppa Italia nel 1958)
e con il Bologna (scudetto del 1964). Dopo il periodo in rossoblu allena per diversi anni la Sampdoria, mentre
dal 1974 e il 1977 è nominato commissario tecnico della Nazionale italiana.