Fondo speciale Alessandro Cervellati

Denominazione del fondo: Alessandro Cervellati

Date: 1919-1974, con documenti dal 1861

Consistenza: 21 buste, 21 cartelle, 1 scatola (ml. 4,30)

Livello: Fondo

Soggetto produttore: Cervellati, Alessandro, 1892-1974

Storia archivistica: I documenti appartenuti ad Alessandro Cervellati furono conservati dopo la sua morte presso gli eredi e da questi ultimi successivamente alienati alla Libreria Matteuzzi di Bologna (il trasloco del materiale presso la Libreria Matteuzzi fu effettuato il 2 agosto 1980); il fondo è pervenuto alla Biblioteca dell'Archiginnasio in seguito ad acquisto (dicembre 2004) da Sergio Matteuzzi, già titolare dell'omonima Libreria. Nel 1995 la Libreria Matteuzzi, che insieme alla documentazione aveva acquistato dagli eredi anche i libri di Cervellati, mise in vendita volumi ed opuscoli per un totale di 1.172 unità riguardanti il Circo e lo Spettacolo, con molti pezzi rari e rarissimi. In questa occasione la raccolta bibliografica fu completamente descritta nel catalogo di vendita a stampa (1995) della libreria antiquaria bolognese, pubblicato come numero monografico; la raccolta, proposta in vendita in blocco a varie biblioteche pubbliche, ma senza alcun esito, fu poi smembrata e venduta pezzo per pezzo. Nel 2007 sono stati posti in vendita in blocco dalla Libreria naturalistica di Bologna 604 pezzi a stampa (volumi, opuscoli, album, manifesti) in buona parte provenienti dalle raccolte di Alessandro Cervellati; tali materiali, residuo di quelli già compresi nella vendita Matteuzzi del 1995, sono stati descritti nel catalogo di vendita a stampa Civiltà del Circo. Circus' world, a cura di Piero Piani. Il fondo documentario acquistato dall'Archiginnasio nel 2004 comprende documentazione e materiali a stampa non elencati nel catalogo Matteuzzi del 1995; tali materiali sono pervenuti in pacchi o in alcuni casi condizionati entro cartelle, di cui alcune originali. Il fondo ha subito numerose alterazioni e non restano che poche e labili tracce di un'ipotetica organizzazione originaria data dal soggetto produttore. Non è stato possibile definire con sufficienti margini di certezza se il nucleo documentario pervenuto alla Biblioteca rappresenti nella sua totalità la documentazione raccolta e utilizzata da Cervellati in relazione alle proprie molteplici attività (a parte ovviamente i dispersi libri ed opuscoli del Catalogo Matteuzzi, che ne costituivano parte integrante); è probabile che sia stato depauperato del materiale più facilmente commercializzabile, e che singole parti non siano state conservate, per motivi che restano da individuare. Pur sfrondando dalle esagerazioni retoriche le affermazioni dei giornalisti dell'epoca, che in particolare nelle recensioni alla mostra Il Circo e il Music-hall del 1962-1963, descrivevano lo studio di Cervellati "stipato" di libri e documenti, con "pile di carta che arrivavano fin quasi al soffitto" o, come Orio Vergani su «Il Corriere della sera» del 20 marzo 1956, evocavano le "barricate di schedari di un colossale archivio", è evidente che tale "archivio" doveva avere originariamente una consistenza ragguardevole, e non solo sotto l'aspetto quantitativo, ma anche per la rarità e la particolarità dei documenti iconografici conservati; nel catalogo della mostra ricordata sono citati manifesti e foto non compresi nel Catalogo Matteuzzi e non presenti nel fondo dell'Archiginnasio, da considerarsi quindi dispersi o conservati presso privati non identificati.

Modalità di acquisizione: Acquisto da Sergio Matteuzzi, già titolare della Libreria Matteuzzi (Bologna), 2004.

Ambiti e contenuto: Il fondo è costituito da documentazione prodotta, acquisita e utilizzata da Alessandro Cervellati in relazione alla propria attività di illustratore e disegnatore, di storico del Circo, del teatro di figura e dello spettacolo in genere, di scrittore di note di costume e "cose bolognesi" su periodici locali. Si tratta, come avviene di frequente nel caso di fondi prodotti da persone, non di un archivio in senso proprio, ma di un nucleo documentario costituito da corrispondenza e carte personali, scritti e pubblicazioni (manoscritti, dattiloscritti e due volumi a stampa), grafica (schizzi e disegni per lo più preparatori, stampe e design di arredamento), e infine dai materiali di lavoro utilizzati come autodocumentazione, come repertori e fonte di ispirazione per la produzione originale. Tali particolari tipologie di documentazione, nel caso del fondo Cervellati quantitativamente prevalenti, non sono peraltro interamente riconducibili alla categoria della raccolta di materiali accumulata dallo studioso e dall'appassionato di memorie dello Spettacolo. Allo stesso modo, le opere grafiche di Cervellati conservate nel fondo non costituiscono solamente una parte residua della produzione che l'autore conservava presso di sè. Nel primo caso, pur non essendo da ritenersi del tutto estraneo rispetto alla formazione iniziale del grande "archivio" di Cervellati un intento di tipo collezionistico incentrato sull'acquisizione dell'oggetto dotato di un proprio valore intrinseco (di tipo storico o estetico), è da ritenersi prevalente, almeno per la parte sopravvissuta alle alienazioni, la funzione di autodocumentazione acquisita da tali oggetti (immagini, opuscoli, volantini, ritagli di giornale), in alcuni casi addirittura rielaborati e utilizzati all'interno delle opere grafiche originali di Cervellati. Nel caso della produzione originale dall'artista (grafica, disegni), ma anche dello scrittore (saggi ed articoli, volumi) conservata nel fondo si tratta prevalentemente di elaborati preparatori rispetto al prodotto finale (volume a stampa) o all'opera grafica compiuta. Per quanto possa essere arbitrario, specie nella produzione artistica contemporanea, distinguere tra studio preparatorio e opera finita, risulta evidente dalle caratteristiche degli schizzi e della grafica non a stampa come, fatta eccezione per tre tavole con soggetti relativi allo spettacolo (Serie Disegni, cartella 11), ci si trovi per la maggior parte in presenza di pezzi cui lo stesso autore attribuiva una funzione di materiale di lavoro rispetto a realizzazioni maggiormente compiute. La presenza della firma non è di per sé indicativa, trovandosi infatti la sigla di Cervellati anche su un veloce schizzo tracciato sul verso di un dattiloscritto (vedi, nella serie Disegni, la cartella 10). Il fondo presenta quindi caratteristiche particolari, ma vi sono rintracciabili modalità di formazione che permettono di considerarlo nel suo insieme un prodotto e un documento dell'attività di Cervellati e del suo modus operandi. Esso costituisce un insieme documentario di notevole interesse soprattutto dal punto di vista iconografico, oltre che per la presenza di alcuni pezzi originali della produzione di Cervellati, in particolare per la raccolta di riviste che documentano la grafica europea tra la fine del secolo XIX e i primi decenni del XX. Notevole è pure l'interesse storico-documentario dei materiali conservati relativi al teatro di figura e ai burattini della tradizione bolognese. Il fondo, formatosi tra il 1919 e il 1974, anno della morte di Cervellati, comprende documentazione dal 1861 e materiali relativi alla storia archivistica del fondo (1992-2007).

Criteri di ordinamento: Il riordino è stato effettuato cercando di mantenere per quanto possibile la situazione della documentazione così come verificata al momento dell'ingresso in Biblioteca; si è intervenuti solamente ove necessario per conferire all'insieme una struttura che ne garantisse una migliore leggibilità, evitando duplicazioni e aggregazioni palesemente incongruenti. Il criterio alla base dell'attuale organizzazione del materiale distingue la Corrispondenza e carte personali dagli Scritti di Cervellati, e questi dalle Opere grafiche e dai Materiali di lavoro utilizzati per la produzione originale dell'artista e dello studioso. Ai livelli inferiori della struttura, anche nei casi in cui era maggiormente evidente l'assenza di una precisa organizzazione del materiale (come nel caso dei Materiali di lavoro relativi al teatro di figura), si è deciso di conservare lo status quo, allo scopo di mantenere un "disordine" ad ogni modo rappresentativo - alterazioni successive a parte - delle modalità di formazione e utilizzo della documentazione da parte del soggetto produttore del fondo. In base a tali considerazioni, ogni eventuale riordino per materia o cronologico si sarebbe configurato come arbitrario e non rispettoso delle caratteristiche dell'insieme documentario conservato. Per quanto riguarda la scelta del livello di analiticità descrittiva, si è ritenuto opportuno non scendere al livello del singolo documento, privilegiando invece la predisposizione di uno strumento di ricerca che garantisse un accesso strutturato al fondo e che, mantenendo il livello della descrizione alla busta o cartella, rendesse conto delle caratteristiche principali della documentazione, segnalando eventuali occorrenze particolari (ad esempio la presenza di fotografie, di manoscritti e lettere di personalità del mondo del teatro di figura e dello spettacolo). Vista la limitata consistenza delle singole partizioni del fondo, l'utente finale, sulla scorta delle indicazioni generali fornite dall'inventario, potrà agevolmente individuare con la consultazione diretta i singoli documenti di suo interesse. Il fondo si presenta strutturato in cinque sezioni, a loro volta suddivise in serie: I. Corrispondenza e carte personali, 1951-1974, s.d., bb. 2; I.1 Corrispondenza, 1951-1974, 1 b.; I.2 Carte personali, 1961, 1963, 1971, s.d., 1 b.; II. Scritti e pubblicazioni, 1919, 1935-1973, s.d., bb. 3, cartelle 3; II.1 Scritti, 1935-1973, s.d., bb. 2; II.2 Prove di stampa, 1935-1963, 1 b.; II.3 Volumi a stampa, 1963, 1973, 1 cartella; II.4 Recensioni alle opere pubblicate, 1954, 1956, 1960, 1 cartella; II.5 La Ghebia, 1919, 1 cartella; III. Grafica, 1927-1974, cartelle 12, 1 scatola, 1 b.; III.1 Disegni, 1936-1974, s.d., cartelle 5; III.2 Stampe, 1927-1974, cartelle 5, 1 scatola, 1 b.; III.3 Design, 1946- aa. '50 sec. XX, cartelle 2; IV. Materiali di lavoro, 1861- 1974, bb. 14, cartelle 6; IV.1 Maschere e Teatro di figura, 1861-1973, cartelle 6, 1 b.; IV.2 Circo, 1930-1974, bb. 4; IV.3 Riviste, 1896-1972, bb. 6; IV.4 Ritagli da riviste per l'infanzia, 1926-1930, 1933-1935, 1940-1942, s.d., bb. 2; IV.5 Varie materiale a stampa e fotografico, inizi sec. XX - 1973, 1 b.; V. Materiali relativi alla storia archivistica e al riordino del fondo, s.d., 1992, 1995, 2007, 1 b.

Condizioni di accesso: Il fondo è liberamente consultabile negli orari di apertura della Biblioteca presso la Sala dei manoscritti e dei rari su presentazione di scheda di richiesta. Per quanto riguarda il trattamento di dati personali e la tutela del diritto d'autore si fa riferimento alla normativa vigente (Codice in materia di protezione dei dati personali d. lgs. 30 giugno 2003, n. 196; Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio l. 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni).

Condizioni di riproduzione: La riproduzione a fini di studio e ricerca delle unità documentarie presenti nel fondo mediante fotografia, microfilm o su supporto elettronico è condizionata alla valutazione dello stato di conservazione del pezzo.

Lingua / Scrittura: Italiano.

Strumenti di ricerca: Inventario analitico dattiloscritto, a cura di Maria Grazia Bollini, 2005.

Bibliografia: Pierangelo Bellettini, Relazione del direttore sull'attività svolta nell'anno 2004, «L'Archiginnasio», XCIX (2004), pp. XXIII-XXIV; P. Bellettini, Relazione del direttore sull'attività svolta nell'anno 2005, «L'Archiginnasio», C (2005), pp. XXXV-XXXVI; Micaela Guarino, Isabella Fabbri, Chi è di scena! Burattini e marionette in Emilia-Romagna, consulenza scientifica Remo Melloni, Bologna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2009, 1 DVD video; Cristina Bersani, La sezione iconografica in una biblioteca di tradizione: contiguità e rapporti con le raccolte librarie e documentarie, «L’Archiginnasio», CIII (2008), p. 228.

Altre informazioni bibliografiche: Alessandro Cervellati, mostra antologica organizzata con il patrocinio dell'Assessorato alla cultura del Comune di Bologna, Bologna, Museo civico 16 dicembre - 21 gennaio 1979, catalogo a cura di Franco Solmi, Bologna, La fotocromo Emiliana, 1978, pp. 27-61. Per la bibliografia completa si rinvia all'inventario analitico dattiloscritto del fondo.

Nota archivistica: La presente scheda è stata compilata da Maria Grazia Bollini sulla base dell'inventario analitico dattiloscritto del fondo, realizzato nel 2005.

Norme o convenzioni: Nell'inventario analitico del fondo sono state applicate le norme ISAD(G).

Date della descrizione: 2005/03/23, prima redazione; 2007/09/11, prima revisione; 2010/02/04, seconda revisione (ISO 8601); 2011/09/12, aggiornamento e integrazione.