Fondo speciale Umberto Borsi

Denominazione del fondo: Umberto Borsi

Date: 1897-1960, con documenti dal 1865

Consistenza: 148 buste, 19 cartelle, 3 cassette (ml. 19,00)

Livello: Fondo

Soggetto produttore: Borsi, Umberto, 1878-1961

Storia archivistica: Nel testamento del 3 aprile 1945, Umberto Borsi aveva nominato erede delle proprie sostanze l'Università di Bologna, destinando però la propria raccolta libraria alla Biblioteca dell'Archiginnasio, con la clausola che l'Ordine degli avvocati e procuratori di Bologna potesse scegliere una parte dei volumi. L'inventario ereditario, redatto a cura del notaio Cesare Sassoli di Bologna (rep. n. 49174, matrice n. 13508, 1961 giu. 6-12) comprende la sintetica elencazione, distinta per tipologie, della quantità dei volumi, opuscoli e riviste presenti nell'ultima dimora del professore, in via Zamboni 29. In una lettera alla Direzione delle Istituzioni artistiche e culturali del Comune di Bologna datata 25 settembre 1963 il direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, Gino Nenzioni, rende noto che il materiale del lascito Borsi, "è stato preso, ordinato e trasportato provvisoriamente nei locali di Casa Carducci", e che "il compito dell'inventariamento è stato affidato alla maestra Biancanera Galli, assegnata in questi giorni a noi temporaneamente dalla Ripartizione Pubblica Istruzione". Nel febbraio del 1964 il materiale risultava ancora depositato presso Casa Carducci "per assoluta mancanza di spazio all'Archiginnasio"; era stato tuttavia completato l'inventario da parte della maestra Galli sotto il controllo del bibliotecario aggiunto di Casa Carducci Torquato Barbieri. L'elenco Galli-Barbieri comprende esclusivamente materiale a stampa, non essendovi alcun cenno ai documenti d'archivio che dovevano trovarsi a questo frammisti. La presenza di materiale a carattere archivistico è attestata solamente da un elenco dattiloscritto sintetico per tipologie redatto utilizzando i dati forniti dall'elenco Galli-Barbieri, non datato ma probabilmente contemporaneo di quest'ultimo. Al termine dell'elenco sintetico si legge la nota "Sono anche uniti diversi fasci di pratiche e documenti sciolti". Sulla base dell'inventario Galli-Barbieri il Consiglio dell'Ordine provvide a scegliere 136 opere e a ritirare i corrispondenti volumi presso Casa Carducci (15 maggio 1964). In proprietà all'Archiginnasio rimase quindi la maggioranza delle opere comprese nella biblioteca personale di Borsi, oltre ai documenti dell'archivio personale. A causa dei perduranti problemi di spazio all'Archiginnasio tutto il materiale librario e documentario appartenuto ad Umberto Borsi rimase fino al 1986 presso Casa Carducci. In quell'anno fu trasferito in Biblioteca. Gli elenchi dattiloscritti redatti dai bibliotecari furono trascritti in formato digitale negli anni Novanta, quando tutto il materiale librario e documentario fu sistemato all'interno di scatoloni e collocato nelle soffitte del palazzo dell'Archiginnasio. Nel 2005 si è proceduto al riscontro del contenuto degli scatoloni sulla base degli elenchi esistenti e alla separazione del materiale librario da quello documentario. Il fondo archivistico Umberto Borsi è stato riordinato e provvisto di inventario analitico negli anni 2005-2006 grazie ad una sponsorizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Modalità di acquisizione: Lascito testamentario di Umberto Borsi alla Biblioteca dell'Archiginnasio (testamento olografo del 3 aprile 1945, depositato e pubblicato a rogito Carlo Luti De Sere notaio in Bologna il 15 marzo 1961, n. 10640/3583, vedi Storia archivistica).

Ambiti e contenuto: Il fondo conserva i materiali superstiti dell'archivio personale dell'avvocato e docente universitario Umberto Borsi; il complesso documentario è costituito da 148 buste, 19 cartelle e 3 cassette (in totale 170 pezzi) di documenti da lui prodotti, accumulati ed utilizzati tra il 1897 ed il 1960 (con documenti ed opuscoli dal 1865). Il fondo speciale Umberto Borsi, purtroppo segnato da una notevole frammentarietà, unisce le caratteristiche tipiche degli archivi dei professionisti a quelle degli archivi degli studiosi, comprendendo infatti sia materiali relativi alla gestione dell'attività professionale forense sia materiali di studio e di lavoro inerenti l'attività scientifica e didattica, tutti comunque strettamente legati alle risorse del fondo librario, anch'esso costituito in base a necessità pratiche di studio e di autodocumentazione e non in virtù di criteri di tipo collezionistico o bibliofilico. Il fondo archivistico ed il fondo librario Borsi devono quindi essere considerati come un insieme unico, caratterizzato da molteplici e complessi legami e rinvii. Essendo prevalente nel fondo archivistico la documentazione risalente al dopoguerra, è da ritenere che l'archivio personale di Borsi sia stato danneggiato o comunque compromesso a seguito del bombardamento che il 25 settembre 1943 rese inagibile l'appartamento di abitazione al primo piano di via Carlo Alberto 12. Il professore infatti dovette trasferirsi provvisoriamente prima in in via Bellacosta 1, poi in via Zamboni, nei locali dell'Istituto di Applicazione forense, di cui all'epoca era Vicedirettore. È possibile, inoltre, che dovendo sgomberare l'appartamento lesionato di via Carlo Alberto, Borsi abbia operato un consistente scarto della documentazione ritenuta ormai non più utile allo svolgimento della propria attività, o che questa sia andata perduta per altre cause riconducibili al periodo bellico. Altra ipotesi da non escludersi totalmente è quella di una massiccia operazione di scarto della documentazione antecedente il secondo conflitto mondiale effettuata da Umberto Borsi allo scopo di eliminare le testimonianze relative alla propria adesione al movimento fascista, adesione da ritenersi probabilmente sostanziale e non dettata da soli motivi di convenienza (iscritto al P.N.F. dal 1 gennaio 1929, fu membro del Consiglio direttivo dell'Istituto di cultura fascista dal 1934). Il fatto, tuttavia, che anche la documentazione relativa agli anni dal primo dopoguerra fino alla morte sia frammentaria e - per così dire - episodica se rapportata ai molteplici ambiti di attività di Borsi, sembra attestare comunque un certo suo disinteresse verso le proprie carte, utilizzate e gestite in modo puramente strumentale, di volta in volta, in relazione alle necessità pratiche del professionista, del docente, dello studioso e dell'amministratore. L'interesse alla conservazione dei documenti sembra infatti esaurirsi al momento della conclusione del singolo affare, del ruolo o dell'incarico svolto. Il fondo archivistico, pur non contenendo singoli pezzi o serie di notevole rilievo storico o documentario, presenta nel suo complesso caratteri particolari, offrendosi come fonte di un certo interesse nel campo della storiografia delle élites professionali e, nello specifico, dell'avvocatura, ambito quest'ultimo che recentemente ha visto una fioritura di nuovi studi e contributi (vedi la bibliografia segnalata in: Eleonora Proni, Bologna: la nascita dell'Ordine degli avvocati e procuratori. Storia dell'Ordine degli avvocati di Bologna 1874-1945, Bologna, Grafiche A & B, 2006). La documentazione di maggiore consistenza quantitativa e qualitativa tra le carte spettanti al fondo è rappresentata dalle Pratiche relative alla professione forense. Si tratta dei fascicoli che vengono costituiti dall'avvocato difensore o patrocinatore in una causa per raccogliere tutta la relativa documentazione, e cioè le copie dei documenti originali depositati o presenti presso il tribunale, le minute e copie (dette "veline") delle memorie presentate, la corrispondenza col cliente e, in generale, tutta la documentazione preparatoria o di supporto, tra cui possono trovarsi numerosi materiali a stampa quali estratti di normative, sentenze, statuti e regolamenti di enti, tipologia quest'ultima presente anche nel fondo librario. Nella serie Pratiche sono pertanto documentati l'esercizio della professione forense da parte di Borsi nell'arco di quasi un cinquantennio, i rapporti con la clientela, le tipologie di cause trattate. Altro nucleo significativo è costituito dalla documentazione riconducibile all'attività didattica e scientifica di Borsi. Interessanti per la continuità cronologica e per la particolare tipologia del documento sono le dispense ed appunti delle lezioni di Borsi nelle Università di Macerata, Siena, Pisa e Bologna, stampate con procedimento litografico o dattilo-litografico. Costituisce un nucleo particolarmente significativo per quantità e tipologia anche la modulistica a stampa in uso presso le amministrazioni comunali e provinciali negli anni dal 1933 al 1940 circa, raccolta e utilizzata da Borsi per le esercitazioni degli allievi presso la Scuola di perfezionamento per segretari comunali. In relazione con esigenze didattiche di documentazione e più in generale con gli studi di Scienza dell'amministrazione sono probabilmente le raccolte, conservate nel fondo librario, di bilanci, annuari, bollettini e periodici di tipo statistico e amministrativo che Borsi riceveva dalle amministrazioni comunali e provinciali italiane. Assai frammentarie sono le serie relative ai ruoli e agli incarichi ricoperti da Borsi nelle Università in cui fu docente, in particolare per quelle di Macerata, Siena e Pisa, così come quelle che attestano l'attività svolta in istituti scientifici diversi (Accademia delle Scienze di Bologna, Istituto internazionale di Scienze amministrative, Commissioni ministeriali). Due buste raccolgono il materiale riguardante il ruolo di Direttore ricoperto da Borsi nel biennio 1949-1950 presso la Banca popolare di credito in Bologna. In generale si tratta di documentazione preparatoria o in copia, ma sono presenti anche documenti originali. Frammentaria è, analogamente, la sezione relativa alle Carte personali, che comprende corrispondenza e documenti personali risalenti prevalentemente agli anni dal dopoguerra fino alla morte. Tra le carte di Borsi si conservano anche alcuni manoscritti ed opere a stampa della sorella, Ada Borsi, insegnante presso la Scuola magistrale Laura Bassi di Bologna, morta nel 1914. Numerose opere comprese nella biblioteca di Umberto Borsi provengono da quella di Ada, come attestato dalle note di possesso. Si segnala che nel fondo librario sono presenti anche volumi appartenuti al padre di Borsi, Giocondo, ingegnere ferroviario. L'ultima sezione del fondo archivistico raccoglie Materiali relativi al fondo librario, e cioè lettere, carte varie ed appunti individuati all'interno di volumi della biblioteca personale di Borsi, estratti allo scopo di assicurarne la migliore conservazione e corredati dei legami con le rispettive unità bibliografiche, nonché due piccoli schedari in legno contenenti il catalogo originario degli opuscoli della Miscellanea e di altre pubblicazioni a stampa del fondo librario.

Criteri di ordinamento: Il progetto di riordinamento e inventariazione si è proposto di valorizzare e rendere consultabile il fondo attraverso la compilazione di uno specifico mezzo di corredo (inventario analitico), redatto sulla base delle norme di descrizione ISAD(G). In generale è stata realizzata un'inventariazione analitica a livello di fascicolo. Il nucleo principale del fondo archivistico si trovava collocato, in stato di disordine, entro 25 scatoloni (che conservavano anche, in misura minore, materiale attribuibile alla biblioteca di Borsi). Fascicoli e documenti erano legati in pacchi o sciolti. Molti fascicoli relativi alla professione forense o all'insegnamento universitario risultavano incompleti o scomposti in parti diversamente collocate. L'ordinamento dato all'archivio dal soggetto produttore era quindi ormai non più immediatamente riconoscibile; tale ordinamento tuttavia anche all'origine non doveva essere particolarmente strutturato, configurandosi piuttosto come una sommaria suddivisione per ambiti di attività (scientifica, forense). Date le condizioni di conservazione (in alcuni casi pessime), le caratteristiche di frammentarietà e il disordine del fondo, aspetti questi ultimi da ritenersi in parte originari, il lavoro di riordino è stato assai complesso e problematico per quanto riguarda l'individuazione di una struttura generale, nonché delle partizioni di primo livello e dei livelli inferiori fino alla ricostruzione delle singole unità archivistiche (fascicoli). Pur cercando di valorizzare e recuperare ove possibile, ai vari livelli, la configurazione di raggruppamenti di documentazione riconducibili ad un ipotetico ordinamento originario, il complesso documentario è stato riordinato secondo una struttura individuata sulla base dei diversi ambiti di attività del soggetto produttore dell'archivio, da quella scientifica ed accademica alla professione forense, collocando in coda al fondo le carte personali ed i materiali relativi al fondo librario.

Condizioni di accesso: Il fondo è liberamente consultabile negli orari di apertura della Biblioteca presso la Sala dei manoscritti e dei rari su presentazione di scheda di richiesta. Per quanto riguarda il trattamento di dati personali e la tutela del diritto d'autore si fa riferimento alla normativa vigente (Codice in materia di protezione dei dati personali d. lgs. 30 giugno 2003, n. 196; Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio l. 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni).

Condizioni di riproduzione: La riproduzione a fini di studio e ricerca delle unità documentarie presenti nel fondo mediante fotografia, microfilm o su supporto elettronico è condizionata alla valutazione dello stato di conservazione del pezzo. Lingua / Scrittura: Italiana (prevalente); alcuni documenti in lingua inglese, francese, tedesca, magiara. Caratteristiche materiali: Alcuni documenti sono caratterizzati da particolare fragilità e stato di conservazione non buono, pertanto al momento della consultazione si dovranno adottare le necessarie cautele.

Strumenti di ricerca: Inventario analitico dattiloscritto, a cura di Maria Grazia Bollini, 2007.

Bibliografia: Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Sandra Saccone, Per un'indagine sui fondi librari della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio: censimento delle librerie giunte per dono, lascito e deposito, «L'Archiginnasio», LXXX (1985), pp. 343-344, n. 81; Paolo Messina, Relazione del Direttore (per l'anno 1995), «L'Archiginnasio», XC (1995), p. 19; Pierangelo Bellettini, Relazione del direttore sull'attività svolta nell'anno 2005, «L'Archiginnasio», C (2005), p. XXXVI; P. Bellettini, Relazione del direttore sull'attività svolta nell'anno 2006, «L'Archiginnasio», CI (2006), p. XXIII; P. Bellettini, Relazione del Direttore sull'attività svolta nell'anno 2007, «L'Archiginnasio», CII (2007), p. XVIII; P. Bellettini, Relazione del Direttore sull’attività svolta nell’anno 2008, «L'Archiginnasio», CIII (2008), p. XXV.

Note: In BCABo è presente anche la biblioteca personale di Umberto Borsi (fondo librario Borsi), pervenuta insieme con l'archivio, costituita da circa 6.000 unità inventariali, di cui 413 testate di periodici. Gli argomenti principalmente rappresentati sono di carattere giuridico, con particolare attenzione al Diritto coloniale, al Diritto internazionale e al Diritto amministrativo, non solo italiano, ma anche di paesi europei ed extraeuropei; numerosi volumi a carattere storico-letterario sono appartenuti ad Ada Borsi (1869-1914), sorella di Umberto, insegnante a Bologna, nonché poetessa e scrittrice di testi per le scuole. Libri provenienti dal fondo librario Borsi sono stati esposti nella mostra Tesori in soffitta. 10 anni di catalogazione informatizzata dei "fondi pregressi", allestita presso la Biblioteca dell'Archiginnasio nel marzo 2008 (la versione on-line della mostra è consultabile alla pagina: http://badigit.comune.bologna.it/mostre/tesori_soffitta/index.html).

Altre informazioni bibliografiche: Per la bibliografia completa si rinvia all'inventario analitico dattiloscritto del fondo.

Nota archivistica: La presente scheda è stata compilata da Maria Grazia Bollini sulla base dell'inventario analitico dattiloscritto del fondo, realizzato nel 2007.

Norme o convenzioni: Nell'inventario analitico del fondo sono state applicate le norme ISAD(G).

Date della descrizione: 2008/05/26, prima redazione; 2010/02/08, prima revisione (ISO 8601); Maria Grazia Bollini, 2015/10/23, aggiornamento.