Conte, dottore in legge, fu amministratore del Monte di Pietà. Privo di eredi diretti predispose che la sua ricca libreria, comprendente opere di grande pregio fra le quali oltre 100 incunaboli, alcuni dei quali rarissimi, stampe e manoscritti, pervenisse all'Archiginnasio, mentre gli oggetti d'arte vennero suddivisi fra il Museo Civico, la Pinacoteca e il Museo Artistico Industriale.