Giosué Carducci, Fotoincisione, 585x410 mm, Roma, Officina di Fotoincisione nell'Istituto S. Michele, sec. XX
Fotoincisione, 585x410 mm, Roma, Officina di Fotoincisione nell'Istituto S. Michele, sec. XX
In calce è la scritta «Cingimi o Roma d'azzurro/di sole m'illumina o Roma». Si tratta di un verso della poesia di Carducci Roma (Dalle Odi Barbare, libro I, 1877). In alto a sinistra: «Serie XIII»; a destra: «Tav. n. 129». Il poeta è ritratto intorno al 1900 (cfr. fotografia in Albo Carducciano, 1909, n. 19). Nell'ambito della esaltazione del Natale di Roma, voluta da Mussolini a partire dagli anni Venti del Novecento, la figura di Carducci, ancor prima di D'Annunzio, aveva assunto in pieno i connotati di Poeta-Vate d'Italia: Roma, culla della nostra civiltà e caput mundi, simboleggiava l'inveramento del sogno di potenza imperiale a cui gli ideali del ventennio fascista si ispiravano.
Provenienza: Dono Pietro Antoni, 2006.
Collocazione: BCABo, Raccolta di ritratti, Cart. C, 173