Ritratto di Giosue Carducci. Disegno riprodotto su "carte postale", Bardi e Giovanelli, Bologna, Via Mazzini, 58
Sotto il ritratto è la scritta: «Nè preci di cardinali, nè comizi di popolo. Io sono qual fui nel 1867; e tale aspetto immutato e imperturbato la grande ora ».
Il monito è indirizzato, il 30 novembre 1905, al «Secolo» di Milano, che aveva scritto «[…] il poeta, conquistato inesorabilmente da un’invincibile stanchezza fisica ed intellettuale, è circondato da molti devoti dell’ottimo cardinale Svampa […]» (LEN, XXI, p. 230), alludendo ad una sua possibile conversione.
Giosue Carducci attende a piè fermo la morte, rivendicando la sua autonomia di pensiero e la sua coerenza con i principi professati fin dagli anni giovanili.
(Cfr. n. 70 e n. 123 in questa Base-dati). Un'identica cartolina è conservata a Casa Carducci (Fotografie, n. 618).