Spazi urbani e tutela ambientale
a cura di Giancarlo Roversi e Arabella Riccò
Quadriloggiato superiore dellArchiginnasio. Ingresso libero.
Dal 21 settembre al 14 ottobre 2006, ore 9-19 nei giorni feriali; 9-12 il
sabato; chiuso la domenica.
INFO: tel. 051 276811
Lesposizione, raccoglie una quarantina di bandi dal XVI al XIX secolo,
tratti dalle raccolte della Biblioteca dellArchiginnasio, che riguardano
norme, divieti e prescrizioni emanati dalle Autorità per la conservazione
del decoro e della salubrità degli spazi cittadini e del contado.
I bandi, gli avvisi, le provvisioni, gli editti emanati nel
corso dei secoli dai governanti bolognesi, oltre a costituire una singolarissima
testimonianza di costume, rappresentano una fonte di sorprendente immediatezza
per conoscere la vita e le abitudini del passato.
Una fonte che penetra e illumina gli aspetti più minuti e svariati
della realtà sociale e ambientale di Bologna e il suo territorio,
specialmente nel periodo compreso fra la seconda metà del Cinquecento
e il XVIII secolo, quando la pubblicazione dei bandi raggiunge il culmine
e diventa il mezzo di comunicazione di massa, una funzione che poi, a partire
dellOttocento, verrà assorbita dai giornali.
I bandi a stampa offrono una panoramica ad ampio spettro sulla città,
con le sue strade, le sue piazze, il suo hinterland.
Limmagine che ne scaturisce è spesso traumatica e ben lontana
da molte oleografie stereotipate.
Fra i temi affrontati, una posizione di primo piano rivestono quelli relativi
al decoro urbano, alla salute pubblica e alla tutela dellambiente
(a volte anche in chiave superstiziosa come avviene nelle norme contro le
risaie e i maceri, incolpati di diffondere la pestilenza e altri morbi).
Così, nel pieno della raffinata civiltà rinascimentale, Bologna
si presenta come una grande pattumiera, con mucchi di letame graveolente,
di pietrisco, di rifiuti che fanno bella mostra lungo le vie ai piedi dei
palazzi senatori e delle grandi chiese.
Laspetto poco invitante della città di un tempo è completata
dallabitudine di molti bolognesi di considerare le strade urbane come
il ricettacolo di ogni sorta di rifiuti: acque luride, spazzatura, immondizie
gettate dalle finestre, senza il benché minimo riguardo per il pubblico
decoro. Questo è quanto emerge dai vari editti emanati a più
riprese nella seconda metà del Cinquecento e ripetuti, seppur con
minor frequenza, nei due secoli successivi.
Evento promosso dal Consorzio Università-Città di Bologna e dalla Biblioteca dellArchiginnasio nellambito di Bologna città nella storia. Storia e ambiente