Il fondo "Teatri e Spettacoli" nella Biblioteca dell'Archiginnasio
La mostra "In scena a Bologna"
Storie di teatri
Già nel corso dell'Ottocento la Biblioteca aveva
cominciato a costituire al proprio interno una raccolta,
pressoché unica nel suo genere, fatta di avvisi, manifesti,
locandine, biglietti, documenti, per lo più a stampa,
riguardanti ogni genere di spettacoli che si erano tenuti sul
territorio cittadino (ma anche in provincia, e,
sporadicamente, in regione) nel passato allora recente, vale
a dire tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo
successivo.
Per far ciò, in conformità con i criteri del tempo, si era
purtroppo fatto ricorso allo smembramento di alcuni fondi
pervenuti all'Archiginnasio da famiglie, come i Malvezzi de'
Medici, o personalità e studiosi bolognesi, come Giovan
Battista Fabbri e Filippo Schiassi. È importante comunque
rilevare che era stata riconosciuta immediatamente
l'importanza documentaria di materiali che, fatto salvo
l'interesse storico-collezionistico, sono caratterizzati da
finalità effimere d'uso, e, di conseguenza, spesso si
stratificano casualmente negli archivi privati.
La Biblioteca propone, quindi, inventariati per la prima
volta in modo organico e sistematico, 1406 documenti, con
l'intento di offrire agli studiosi un corpus che conservi e
rispecchi il variegato mondo dello spettacolo a Bologna nel
rivoluzionario passaggio fra l'antico e il nuovo regime,
quando prende avvio su larga scala l'"industria dello
spettacolo".
La sequenza degli avvisi e dei programmi di manifestazioni
ufficiali dei teatri, accompagnati dai cosiddetti "omaggi
poetici" prodotti dagli ammiratori per i loro divi, e da
inviti, convocazioni, propaganda di vario genere, restituisce
con immediatezza tutti i tipi di intrattenimento: quelli
popolari, come il gioco del pallone, le lotterie, le
esibizioni circensi e di fenomeni umani ed animali; quelli
d'élite, come le accademie di musica, le produzioni
drammatiche degli accademici dilettanti, le prove di virtuosi
nei palazzi nobiliari e della ricca borghesia; e,
soprattutto, quella zona comune per gli entusiasmi di popolo
e aristocrazia rappresentata nell'Italia risorgimentale dal
melodramma.