"Lucio Colletti. Il cammino di un filosofo contemporaneo (1924-2001)"
Biblioteca dell'Archiginnasio, Sala del Teatro Anatomico
Dal 28 gennaio al 3 aprile 2004
Luned́ - venerd́: 9 - 19; sabato: 9 - 14
Ingresso libero
INFO: 051 276811
L'Archiginnasio, sempre teso a favorire il recupero e lo studio storico
delle biblioteche appartenute a personalità della cultura, ospita
l'esposizione - promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, realizzata
in collaborazione con il Centro Studi Lucio Colletti ONLUS in occasione
del secondo anniversario dalla morte del filosofo - come giusto omaggio
alla memoria di un interprete appassionato delle grandi tensioni ideali
della seconda metà del Novecento, che, grazie alla sua capacità
di autocritica, al suo desiderio di guardare oltre l'orizzonte delle proprie
certezze, seppe anticipare di almeno un decennio i cambiamenti storici determinati
dall'ascesa prima, dal declino poi del marxismo teorico.
Le vicende biografiche accompagnano e chiariscono le sue scelte intellettuali.
Antifascista, partecipa alla Resistenza nel Partito d'Azione. Nel dopoguerra,
si laurea all'Università di Roma con una tesi sulla logica di Benedetto
Croce che segna il suo distacco dall' Idealismo, per giungere, in séguito
all'incontro con Galvano Della Volpe, all'adesione al PCI e al marxismo,
sviluppato non solo come sociologia scientifica ma anche come critica al
Capitalismo e allo Stato rappresentativo. Firmatario del "Manifesto
dei 101"dopo la rivolta di Budapest del 1956, e sostenitore di una
linea di democrazia radicale, espressa dalle pagine della rivista "Società",
entra in conflitto coi vertici del partito, che abbandona nel 1964, per
fondare con altri il periodico "La Sinistra", da lui diretto fino
al 1967. Considerato fra gli ispiratori del '68, con un largo seguito fra
gli studenti di sinistra, che affollavano i suoi corsi di Storia delle dottrine
economiche, Filosofia della storia e Filosofia teoretica all'Università
di Roma, proprio da quella data cominciarono le sue riflessioni critiche
sull'incompatibilità fra marxismo e scienza, che lo portarono nel
1974 all'abbandono definitivo dell'ideologia e al suo progressivo isolamento
politico, fino al volontario e temporaneo esilio in Svizzera.
Dal 1978 al 1995 riprese l'insegnamento, sviluppando le sue riflessioni
sul valore e il significato della scienza. Nel 1996 Colletti viene eletto
nelle liste di Forza Italia, senza cessare di essere personaggio scomodo
e indipendente, fino alla morte improvvisa il 3 novembre 2001.
Tra le opere più famose ed esemplari del suo percorso intellettuale
ricordiamo, del 1969, Il marxismo e Hegel, Ideologia e società, e,
dell'ultimo periodo, Tra marxismo e no (1979), Tramonto dell'ideologia (1980),
Pagine di filosofia politica (1989), Fine della filosofia e altri saggi
(1996), e Introduzione al Manifesto di Marx (1998).
La mostra si propone di ricordare lo studioso attraverso i libri della sua
biblioteca e comprende i testi che hanno accompagnato la sua formazione
filosofica, le opere sulle quali ha lungamente riflettuto e dalle quali
ha tratto ispirazione, e, inoltre, alcuni ricordi personali quali fotografie
di famigliari ed amici, lettere, ritratti ed oggetti a lui cari.