ARTE FIERA 2007
Dal 25 gennaio al 25 febbraio, alcuni luoghi storici della città
si trasformano in scenari insoliti dove artisti presentano installazioni
d'arte moderna e contemporanea Nel Cortile dell'Archiginnasio Roberto Mascella presenta l'installazione Apparenza |
Oggi il confine tra realtà e simulazione della realtà è
più che mai sottile. Accade che il reale, quotidianamente di fronte
a noi, sfumi al nostro sguardo fino a farci sentire più concreto
il mondo irreale. Lavorare ai margini di questo limite è un'indagine
difficile ma sicuramente appassionante. "Normalmente" consideriamo
un oggetto reale quando questo rientra in una certa logica dell'apparire
che è propria di ogni cultura visiva.
Ogni oggetto, all'interno della propria ovvietà, conserva infatti
delle complicazioni che spesso mettono in discussione la certezza delle
cose e dei luoghi. Inoltre l'identità degli oggetti conserva una
fisicità ambigua che può essere espressa anche attraverso
la rappresentazione deformata o complicata dell'oggetto stesso. La veridicità
che determina il loro peso risulta poco chiara o innaturale rispetto alla
normalità: una pietra, comunemente e fisicamente caratterizzata dalla
sua stessa massa, se immersa nell'acqua, sprofonda. Tutto ciò fa
riflettere sulla possibilità di attivare nel blocco di marmo un equivoco
naturale, senza riprodurlo, ma sottraendo ad esso tutto ciò che è
necessario per interrogarsi sulla natura del peso come convenzionale parametro
per dimostrare la verità. In questo senso i blocchi galleggianti
in marmo rimandano la loro affermazione fisica al semplice volume che si
afferma attraverso un principio, quello di Archimede, secondo il quale "un
corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto,
pari al peso del fluido che esso sposta". Questa regola, pur essendo
oggi così elementare e consolidata, appare comunque strana se applicata
ad un elemento che in genere viene considerato pesante e difficile da spostare.
Siamo di fronte all'incontro poetico tra arte, come pulsione e scienza,
come pensiero razionale. Entrambe possono convivere in un equilibrio che
libera l'uomo dal dovere di attenersi ai principi di verità, obiettività
e moralità. (tratto da: http://www.exibart.com)
Roberto Mascella (Valdagno, 1971) vive e lavora a Valdagno dopo
essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
A partire dalla mostra "Emergenza" nel 1997 al LAMeC di Vicenza,
il suo lavoro si focalizza su un'idea di scultura come pura analisi del
rapporto tra la materia e lo spazio e della percezione che lo spettatore
ne può avere.
Da questa riflessione nasce in Mascella il suo originalissimo discorso sul
rapporto tra scultura e architettura. A partire dal 2000 le sue opere sono
entrate in un rapporto sempre più stretto, di interdipendenza, con
elementi strutturali architettonici, quali, ad esempio, pilastro o muro.
La mostra personale "Punti di riflessione" (2002), presso lo studio
notarile Di Marco a Valdagno e la collettiva N/E (2003) presso l'associazione
culturale O'Artoteca di Milano rappresentano per Mascella un punto d'arrivo
determinante, in quanto i suoi interventi realizzati per le due esposizioni
sono destinanti a rimanere stabilmente negli edifici di cui sono diventati
parte, tutt'ora visibili.
La realizzazione di interventi di questo tipo in collaborazione con architetti
ed ingegneri dimostra la assoluta coerenza con cui Mascella si inserisce
nella attualissima questione del rapporto arti-architettura. La sua risposta
non è di ordine estetico o decorativo, ma attiene esclusivamente
all'ordine strutturale. Dal momento poi che lo scopo è anche e soprattutto
il momento in cui lo "spettatore" coglie la novità formale
all'interno dell'elemento architettonico, l'attenzione di Mascella si concentra
anche sulla percezione. (tratto da: www.atoz.it)