logo

MOSTRE

16 settembre - 23 ottobre 2010
Incunaboli
Antichi libri a stampa dal mercato antiquario alla Biblioteca dell’Archiginnasio

Bologna, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio - Quadriloggiato superiore
Mostra a cura di Anna Manfron, con la collaborazione di Saverio Ferrari. Coordinamento generale Pierangelo Bellettini

Orario di apertura: lunedì-venerdì 9-19; sabato 9-14; chiuso domenica e festivi
Ingresso gratuito

La Biblioteca dell’Archiginnasio organizza la mostra Incunaboli. Antichi libri a stampa dal mercato antiquario alla Biblioteca dell’Archiginnasio in occasione del ciclo di manifestazioni promosse nell’ambito della settima edizione di Artelibro Festival del Libro d’Arte e dello svolgimento a Bologna del 39° congresso dell'Associazione Internazionale dei Librai Antiquari e della 23a Mostra Internazionale del Libro Antico.
La straordinaria raccolta di incunaboli conservati dalla Biblioteca dell’Archiginnasio annovera oltre duemila esemplari di edizioni stampate nel Quattrocento, acquisiti grazie all’incameramento delle biblioteche conventuali cittadine oppure a lasciti e donazione di raccolte private, ma anche attraverso acquisti sul mercato. La mostra documenta quest’ultimo aspetto, attraverso l’esposizione di diversi volumi, di cataloghi di librerie antiquarie o di vendite all’asta e di documenti d’archivio, come la corrispondenza intercorsa fra librai ansiosi di vendere le loro rarità e bibliotecari desiderosi di incrementare la raccolta che pone l’Archiginnasio fra le prime Biblioteche italiane per numero
d’incunaboli posseduti.
Periodo d’oro degli acquisti effettuati presso le librerie antiquarie più prestigiose d’Italia e d’Europa – fra gli altri Olschki, Rosenthal, De Marinis, Umberto Saba – fu quello compreso fra gli ultimi due decenni dell’Ottocento e i primi quarant’anni del Novecento. Il secondo conflitto mondiale, che segnò indelebilmente l’Archiginnasio col bombardamento del gennaio 1944, obbligò a obiettivi ben diversi, come la ricostruzione, il salvataggio, il restauro e il riordino del patrimonio, la riattivazione dei servizi al
pubblico.
Gli incunaboli acquistati sul mercato antiquario o in aste famose da Luigi Frati, direttore dell’Archiginnasio dal 1858 al 1902, e da Albano Sorbelli, che diresse la Biblioteca dal 1904 al 1943, sono esemplari di edizioni rare, a volte rarissime o addirittura conservate in copia unica, stampate in Italia o in altri paesi europei negli anni immediatamente successivi alla scoperta della stampa e comunque entro la fine del secolo XV. Si tratta di beni culturali di eccezionale valore, con caratteristiche simili a quelle del manoscritto, pur essendo prodotti con la nuova tecnica dello “scrivere artificialmente”, cioè usando i caratteri tipografici.

La mostra prosegue sul sito della Biblioteca, visitando la pagina:
http://badigit.comune.bologna.it/mostre/incunaboli/index.html

Per informazioni:
Biblioteca comunale dell’Archiginnasio - piazza Galvani 1 - 40124 Bologna
telefono: 051 276811 - fax: 051 261160 - email: archiginnasio@comune.bologna.it

PERCORSO DELLA MOSTRA

INCUNABOLI E MERCATO ANTIQUARIO FRA COLLEZIONISMO PUBBLICO E PRIVATO

Gli oltre duemila esemplari di edizioni stampate nel Quattrocento, che formano la straordinaria raccolta di incunaboli conservati dalla Biblioteca dell’Archiginnasio, furono acquisiti sia grazie all’incameramento delle biblioteche conventuali cittadine, sia grazie a lasciti e donazioni di raccolte private, sia anche attraverso acquisti sul mercato.
La mostra documenta quest’ultimo aspetto, con esempi di volumi acquistati, cataloghi di librerie antiquarie o di vendite all’asta, e corrispondenza intercorsa fra librai ansiosi di vendere le loro rarità e bibliotecari desiderosi di incrementare la raccolta che pone l’Archiginnasio fra le prime biblioteche italiane per numero d’incunaboli posseduti. Periodo d’oro degli acquisti effettuati presso le librerie antiquarie più prestigiose d’Italia e d’Europa – fra gli altri Olschki, Rosenthal, De Marinis, Umberto Saba – fu quello compreso fra gli ultimi due decenni dell’Ottocento e i primi quarant'anni del Novecento, quando anche in Italia si sviluppò un mercato fiorentissimo.
Il commercio di libri usati e antichi, già diffuso nel Medioevo e nel Rinascimento, si svolgeva nelle botteghe che trattavano indifferentemente libri nuovi, libri non più in commercio e libri usati, compresi i manoscritti. Solo verso la fine dell’Ottocento si ebbe in Italia la separazione fra librerie d’assortimento, che vendevano ogni genere di libri, e librerie antiquarie e nel corso dei primi decenni del Novecento l’antiquariato librario raggiunse uno sviluppo straordinario, attraverso imprese commerciali che operavano contemporaneamente sul mercato nazionale e internazionale.
In quegli anni la disgregazione dei patrimoni delle famiglie di antica nobiltà e la soppressione degli ordini religiosi determinarono la dispersione di biblioteche nobiliari ed ecclesiastiche, i cui patrimoni, attraverso i librai antiquari, andarono a costituire le biblioteche di nuovi borghesi, di studiosi e di professionisti, sempre più presi dalla passione per il collezionismo librario. Anche le biblioteche pubbliche di tradizione si rivolsero al mercato antiquario per incrementare il proprio patrimonio di rarità bibliografiche.
I casi scelti per la mostra riguardano così i primi acquisti effettuati dall’Archiginnasio presso Ludwig e Jakob (Jacques) Rosenthal di Monaco di Baviera e Leo Samuel Olschki, che nel 1886 impiantò la sua prima libreria antiquaria in Italia. Si passa poi alle librerie antiquarie che nel Novecento si affermarono numerose in Italia, come quelle di Tammaro De Marinis a Firenze e di Umbro Saba a Trieste, per arrivare infine ad alcuni casi di ambito locale, come la modenese Vincenzi & Nipoti e le bolognesi Zanichelli, Veronese e Martelli.

LUIGI FRATI E GLI ACQUISTI DI INCUNABOLI BOLOGNESI
Quando Luigi Frati (Bologna, 5 agosto 1815 – 24 luglio 1902) divenne direttore dell’Archiginnasio la collezione degli incunaboli era formata esclusivamente da volumi provenienti dalle biblioteche conventuali incamerate o dalle librerie private giunte per lascito o per acquisto, alcune delle quali ricche di edizioni del Quattrocento, come quelle di Antonio Magnani (donata nel 1811) e di Matteo Venturoli (acquisita nel 1847).
Durante i 44 anni della sua direzione (dal marzo 1858 fino al giugno 1902) Frati si adoperò per incrementare la collezione di quelli che lui preferiva denominare «paleotipi», acquistandone da librai bolognesi, da librai antiquari stranieri, e in aste pubbliche. I suoi acquisti si concentrarono soprattutto su edizioni bolognesi così da perseguire, anche in questo settore, quello che era fin dalle origini uno degli obiettivi assegnati alla Comunale e cioè raccogliere i documenti e le testimonianze della cultura cittadina. Nel 1888-1889, quando fu pubblicato il più importante lavoro bibliografico di Frati e cioè i due volumi intitolati Opere della bibliografia bolognese che si conservano nella
Biblioteca municipale di Bologna
(Bologna, Zanichelli, 1888-1889) erano 89 gli incunaboli stampati a Bologna dei quali la Biblioteca possedeva almeno una copia, descritti nella suddivisione intitolata Edizioni del sec. XV della Sezione letteraria. In coincidenza con l’uscita a stampa della Bibliografia bolognese, sia prima che subito dopo, si infittirono gli acquisti di esemplari di edizioni del Quattrocento, perché Frati, fino all’ultimo, sperò di riuscire a pubblicare il catalogo di tutti gli incunaboli posseduti dall’Archiginnasio, lavoro che però lasciò incompiuto. Nelle carte dell’archivio amministrativo della Biblioteca, che documentano i contatti di Frati con il mondo delle librerie, troviamo testimonianze preziose della trasformazione del mercato, dagli acquisti effettuati presso le librerie d’assortimento cittadine come Romagnoli e Ramazzotti fino ai
fitti rapporti epistolari con alcuni dei protagonisti dell’antiquariato librario vero e proprio, come Ludwig Rosenthal di Monaco di Baviera e Leo Samuel Olschki, che nel 1886 impiantò la sua prima libreria antiquaria in Italia.

LA NOSTRA BELLA COLLEZIONE D’INCUNABULI SIA BOLOGNESI CHE D’ALTRE CITTÀ’: GLI ACQUISTI DI ALBANO SORBELLI
Albano Sorbelli (Fanano, 2 maggio 1875 – Benedello, 22 marzo 1944) fu nominato direttore dell’Archiginnasio non ancora trentenne il 1° ottobre 1904 e rimase in carica fino al 30 aprile 1943.
Durante i quasi quarant’anni della sua direzione Sorbelli dedicò risorse, attenzioni e cure davvero notevoli a quella che definì «la nostra bella collezione d’incunabuli sia bolognesi che d’altre città».
In primo luogo riuscì ad incrementarla in misura ragguardevole attraverso l’acquisto in antiquariato di molti esemplari. Si impegnò poi a migliorarne le condizioni conservative e di sicurezza, sia realizzando una campagna di rilegature, che riguardò moltissimi volumi, sia progettando un nuovo deposito di sicurezza. L’interesse del tutto particolare per gli incunaboli si sviluppò di pari passo con il filone dei suoi studi sulla storia della stampa, settore al quale dedicò pubblicazioni a carattere scientifico grazie alle quali ottenne, nel campo degli studi bibliografici, un’autorevolezza riconosciuta a livello nazionale e internazionale.
Come era già accaduto nel periodo della direzione di Luigi Frati, anche gli anni di Sorbelli furono caratterizzati dalla concentrazione degli acquisti di incunaboli in corrispondenza di importanti lavori bibliografici, in particolare il catalogo definitivo degli esemplari di edizioni del Quattrocento posseduti dall’Archiginnasio. Nel 1908 Sorbelli pubblicò l’Indice degli incunabuli della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio che elencava in maniera sintetica il posseduto a quella data. Successivamente, a partire dal 1933 iniziò a pubblicare ‘a puntate’ sulla rivista della Biblioteca l’Index librorum saeculo XV impressorum qui in Civica Bibliotheca Bononiensi Archigymnasii adservantur che, tuttavia, si arrestò nel 1940 alla lettera L. Questo catalogo vide un ulteriore piccolo incremento nel 1951 (fino a parte della lettera M) ad opera di Alberto Serra Zanetti, senza però giungere mai al compimento definitivo.
Sorbelli, a differenza di Frati, non acquistò soltanto incunaboli bolognesi, ma anche di altre città italiane o straniere, senza disdegnare l’acquisto di copie ‘scomplete’, utili a documentare i progressi dell’arte tipografica. D’altra parte, le risorse a disposizione delle biblioteche italiane non potevano competere con le eccezionali disponibilità economiche dei ricchi collezionisti, soprattutto americani, che fecero la fortuna dei grandi antiquari. Proprio per tutelare il patrimonio nazionale dalle vendite all’estero, Sorbelli dedicò molte energie e profuse grande impegno – operando anche a livello politico – affinché lo Stato promuovesse e realizzasse il censimento nazionale degli
incunaboli posseduti dalle biblioteche italiane, così da tutelare e valorizzare efficacemente quelli che definì «i più antichi “monumenti” della stampa … testimoni del nostro sapere ».

QUALCHE RARITÀ BIBLIOGRAFICA
La Tavola delle feste comandate, un calendario del 1493 in formato manifesto, acquistato nel 1887
La Storia di due amanti del 1492, acquistata nel 1893
I Pronostici bolognesi, stampati fra 1475 e 1499, quasi tutti in copia unica, acquistati fra 1909 e 1914
L’Ovidio del 1471, la prima edizione bolognese datata, acquistato nel 1934 per 1.500 lire, anche se incompleto

DUE ANTIQUARI ILLUSTRI
Leo Samuel Olschki (Johannisburg, Prussia Orientale [oggi Pisz, in Polonia], 1861 - Ginevra 1940) fu libraio antiquario e fondatore dell'omonima casa editrice. Proveniente dalla Germania, avviò a Verona (1886) la libreria antiquaria e casa editrice, poi trasferite a Venezia (1890), e infine a Firenze (1897). Specializzatosi nel commercio degli incunaboli, riuscì a imporli sul mercato antiquario come documenti per la storia della tipografia, procurandosi una clientela internazionale.
Il poeta Umberto Saba, Poli all’anagrafe (Trieste, 1883 – Gorizia, 1957) acquistò la libreria Mayländer di Trieste nel 1919 e proseguì l’attività di libraio antiquario fino alla morte. Nell’archivio dell’Archiginnasio restano molte lettere di Saba e i documenti relativi agli acquisti che Albano Sorbelli effettuò presso la sua libreria a partire dal 1931.