ARCHIVIO NEWSLETTER

ARCHINEWS. Newsletter della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna.
Febbraio 2006, n. 60
a cura di Valeria Roncuzzi e Sandra Saccone

Numero speciale dedicato al
160° ANNIVERSARIO DELL'APERTURA DELLA BIBLIOTECA AL PUBBLICO NELLA SEDE DELL' ARCHIGINNASIO.

>>> Venerdì 3 febbraio 2006
Apertura straordinaria del Palazzo dalle 20.30 alle 23.00
con visite guidate, un concerto di musica della tradizione popolare bolognese, racconti in rima,
e una mostra.

La Biblioteca dell'Archiginnasio venne aperta al pubblico nella sede attuale il 3 febbraio 1846. Da 160 anni il rapporto profondo che lega la città e la più antica delle sue biblioteche comunali non si è mai interrotto, e quindi ci sembra giusto festeggiare questo anniversario insieme con tutti coloro che hanno conosciuto, frequentato, utilizzato e amato l'Archiginnasio.
Il legame fra la città e la sua Biblioteca passa anche attraverso moltissimi documenti della cultura popolare presenti nelle raccolte dell'Archiginnasio: i libretti di Giulio Cesare Croce, ma anche lunari, pronostici, fogli volanti e carte da gioco, documenti non meno importanti di altri e più celebrati "tesori", che per una sera si incontreranno con gli interpreti contemporanei di quella stessa cultura.
Una mostra ripercorrerà i momenti salienti della vita dell'Archiginnasio nell'Ottocento.

PROGRAMMA

- Saluti di Pierangelo Bellettini Direttore dell’Archiginnasio, Cristiana Morigi Govi Direttrice del Settore Cultura, Rosaria Campioni Soprintendente per i Beni Librari e documentari della Regione Emilia Romagna.
- Musica della tradizione popolare bolognese eseguita da Placida Staro e Bruno Zanella.
- Racconti del "suonatore dei mercati" Federico Berti.
- VISITE GUIDATE al Palazzo, al Teatro Anatomico, ma soprattutto alle Sale storiche, solitamente chiuse al pubblico, e alla sede della Società medica chirurgica (Le visite alle sale storiche si prenotano la stessa sera, registrandosi all’ingresso).
- Sarà possibile inoltre “visitare” la biblioteca digitale da una postazione in Sala di Lettura.
- Apertura della MOSTRA: “La Biblioteca Comunale di Bologna all’Archiginnasio. Il 160° anniversario della sua apertura al pubblico nell’antica sede dell’Università”.

> Per approfondimenti sull'evento e per notizie su aspetti della storia e della vita della Biblioteca e della Città in quel periodo: http://www.archiginnasio.it
> Per comunicare un proprio ricordo dell'Archiginnasio: archiginnasio@comune.bologna.it

L'iniziativa è realizzata con la collaborazione dell'associazione culturale "E bene venga maggio" che si occupa della diffusione della cultura immateriale montanara dell'Appennino Tosco-Emiliano.

>> VISITE GUIDATE al Palazzo e alle Sale storiche

Il palazzo dell'Archiginnasio è fra i monumenti più significativi di Bologna sia per le caratteristiche architettoniche e artistiche sia perché, dalle sue origini, è il simbolo della cultura della città, essendo stato sede fino al 1803 dell'antica Università e dal 1838 della Biblioteca Civica. Il Palazzo, inaugurato il 21 ottobre 1563, è opera dell’architetto bolognese Antonio Morandi, detto il Terribilia, ed è caratterizzato, all’esterno, da una lunga facciata su due piani con portico cui corrisponde, all’interno, il cortile a doppio loggiato dal quale si sviluppano le due ali destinate l’una all’Università dei Legisti, l’altra all’Università degli Artisti. A quest’ultima va assegnato anche Il Teatro anatomico, progettato nel 1637 dall'architetto bolognese Antonio Paolucci detto il Levanti, allievo dei Carracci, e l’Aula magna oggi Sala di lettura della Biblioteca. L’aula magna dell’antica Università dei Legisti, detta Sala dello Stabat Mater in memoria della prima esecuzione dello Stabat Mater di Giocchino Rossini sotto la direzione di Gaetano Donizetti (18 marzo 1842) è uno degli ambienti più rappresentativi dell'antica sede universitaria, perché fastosamente decorato da varie composizioni gratulatorie.

Le raccolte librarie più antiche della Biblioteca sono collocate ancor oggi nelle Sale storiche, un tempo aule di lezione dell’Università, ornate da stemmi e monumenti che celebrano le figure di maggior rilievo nella storia dello Studio bolognese.
Sulle pareti delle Sale i monumenti dedicati a cardinali legati e ad illustri professori accompagnati dagli stemmi di alcune migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo si alternano a monumenti commemorativi che ricordano i donatori della Biblioteca. Visitando le Sale dei depositi librari è quindi possibile entrare in contatto diretto con due vicende ormai indissolubilmente legate: la seconda, della Biblioteca, quasi naturale proseguimento della prima e cioè dell'Università, fino al suo trasferimento a Palazzo Poggi.

>> Visita alla “BIBLIOTECA DIGITALE”, da una postazione informatica appositamente predisposta in Sala di lettura.
L’Archiginnasio negli ultimi anni si è aperto al futuro con un’ampia informatizzazione per essere raggiunto anche agli utenti remoti. Attraverso la rete qualunque lettore da casa propria può utilizzare i servizi digitali e interrogare i cataloghi, ma non solo. Dal sito della Biblioteca (www.archiginnasio.it) è infatti possibile vedere riprodotti integralmente:
· alcuni gruppi di documenti particolarmente significativi per la storia della città: la Gazzetta di Bologna, i bandi della Raccolta Merlani, il Blasone bolognese e, prossimamente, la rivista Il Comune di Bologna;
· documenti iconografici: la raccolta di ritratti Facies, gli stemmi del Palazzo dell'Archiginnasio, le fotografie del Fondo Cervi;
· strumenti bibliografici e informativi: la Bibliografia bolognese di Luigi Frati e la banca dati con l'elenco completo dei Sindaci e Podestà di Bologna dal 1859 al 1945.
· Dai computer dell’Archiginnasio è inoltre possibile accedere alla riproduzione digitale di circa 800 opuscoli di Giulio Cesare Croce.

>> MOSTRA di immagini e documenti
“La Biblioteca Comunale di Bologna all’Archiginnasio. Il 160° della sua apertura al pubblico nell’antica sede dell’Università”
a cura di Valeria Roncuzzi e Sandra Saccone
Quadriloggiato superiore, ambulacro d’accesso alla Sala dello Stabat Mater
dal 3 febbraio 2006, apertura: Lunedì-venerdì: 9-18.45; sabato: 9-13.45. Ingresso libero.

L’esposizione raccoglie documenti e immagini che illustrano momenti salienti della vita dell’Istituto nell’Ottocento, prendendo spunto proprio dal 3 febbraio 1846, giorno di apertura del servizio pubblico di lettura nella sede che ha dato il nome all’Istituto.

Istituita il 30 aprile 1801 con deliberazione del Dipartimento del Reno, per raccogliere i fondi librari delle corporazioni religiose soppresse dalle leggi napoleoniche, la Biblioteca civica avrebbe dovuto affiancare la Biblioteca dell’Istituto delle Scienze, per offrire un più completo e articolato servizio pubblico agli studiosi e ai letterati.
Ospitata per i suoi primi anni nel Convento di San Domenico, nel 1837, ripristinato il governo pontificio, la Biblioteca dovette restituire la sede ai padri Domenicani, rientrati nel loro convento. Si trasferì allora nel cinquecentesco palazzo all’Archiginnasio, abbandonato nel 1803 dall’Università per una più congrua sistemazione in palazzo Poggi.
L’antico edificio dello Studio era certamente molto prestigioso, ma necessitava di grandi interventi di restauro e adattamento. La Biblioteca, quindi, continuò a rimanere chiusa al pubblico per altri otto anni, dal gennaio 1838 al febbraio 1846.

A testimonianza del fervido lavoro che coinvolse sia la parte architettonica sia quella libraria, si espongono in particolare alcuni progetti e acquerelli. Viene messa così in evidenza, ad esempio, la suggestiva apertura delle porte di comunicazione fra le antiche aule sopra il Pavaglione, un tempo indipendenti, e destinate ora ad accogliere nuove librerie lignee.
Si mostrano inoltre i prospetti per la suddivisione per materie del patrimonio librario, passato in soli vent’anni, fra il 1838 e il 1858, da circa 50.000 unità a più di 84.000 (e oggi non lontano dal milione); nonché il primo Regolamento dello studio nella Biblioteca, datato 3 febbraio 1846, perché redatto proprio in occasione del giorno di apertura.

Si ricordano, esponendone i ritratti, alcuni illustri cittadini (l’abate Antonio Magnani, il religioso spagnolo, ma bolognese di adozione, Gioacchino Mugnoz, il medico e collezionista Matteo Venturoli, il pittore Pelagio Palagi), i quali hanno contribuito ad arricchire significativamente il patrimonio bibliografico della Biblioteca Civica col dono delle proprie librerie e raccolte private.

Per finire, una sintetica carrellata degli eventi più importanti che nella seconda metà del secolo XIX hanno dato lustro all’Archiginnasio, nella sua duplice veste di luogo principe della cultura bolognese e di monumento storico- artistico: la prima esecuzione pubblica italiana dello Stabat Mater di Gioachino Rossini (18 marzo 1842), la visita di papa Pio IX nel 1857, la Cerimonia per la celebrazione dell’VIII Centenario della fondazione dell’Università di Bologna (12 giugno 1888).

 


1-2-06