ARCHINEWS. Newsletter della Biblioteca dell'Archiginnasio
di Bologna.
a cura di Valeria Roncuzzi e Sandra Saccone
NUMERO SPECIALE in occasione della destinazione dei libri e delle carte di Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco Arcangeli alla Biblioteca dell'Archiginnasio.
> Giovedì 28 aprile 2005, alle ore 17,30. Biblioteca
dell'Archiginnasio, Sala dello Stabat Mater
L'ARCHIGINNASIO PER GLI ARCANGELI. GLI ARCANGELI PER
L'ARCHIGINNASIO
Intervengono: Bianca Arcangeli, Marco A. Bazzocchi
legge Raoul Grassilli
Sarà intitolato a tutti e quattro i fratelli Arcangeli un
"fondo" che la Biblioteca dell’Archiginnasio erediterà,
perché non vadano disperse le preziose testimonianze della
fervida attività di una delle maggiori famiglie di
intellettuali bolognesi del Novecento.
Angelo (Nino) musicista, Gaetano poeta e scrittore, Francesco
(Momi) critico d’arte, Bianca pittrice hanno
rappresentato "un microcosmo compatto e quasi inespugnabile e
un punto di riferimento per chiunque a Bologna in quegli anni
fosse interessato all’avventura estetica" e per molto
tempo le loro esistenze sono procedute parallele nel lavoro e
nella quotidianità.
Oggi, scomparsi prematuramente i tre fratelli, Bianca, fedele
custode delle memorie di famiglia nella casa di Strada
Maggiore 49, ha deciso nel proprio testamento di lasciare
alla Biblioteca Civica tutte le raccolte di libri, documenti
e lettere, che rispecchiano l’attività sua e dei suoi
fratelli. Sarà possibile così conoscere le trame dei contatti
epistolari intercorsi tra Francesco e molti artisti
contemporanei, e in particolare con Roberto Longhi, suo
maestro dalla cattedra di Storia dell’Arte
nell’Alma Mater degli anni Trenta; significativo anche
il carteggio di Gaetano Arcangeli con il poeta Attilio
Bertolucci, senza dimenticare la sezione di spartiti e
materiali musicali relativi al lavoro di Nino.
Si tratta quindi per l’Archiginnasio di una delle più
importanti acquisizioni di questi ultimi decenni, che dà
conto dell’impegno che l’Istituto continua a
profondere in favore della conservazione della memoria
storica cittadina, uno dei punti qualificanti della sua
stessa esistenza secondo una tradizione lunga ormai due
secoli.