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Marzo 2002, n. 4
A cura di Valeria Roncuzzi

PRESENTAZIONE DI LIBRI

Mercoledì 13 marzo 2002, alle ore 17,30
Palazzo dell'Archiginnasio, Sala dell'Accademia dell'Agricoltura
Andrea Battistini e Anna Maria Matteucci
presentano il volume
Sospiri e palpiti. Scrittrici italiane del Seicento
di Giuliana Morandini
edito da Marietti 1820.
L'autrice presenta, riscattandole dall'oblio, innumerevoli scrittrici appartenenti a diverse aree della società letteraria barocca: ne risulta una inedita raccolta antologica, corredata da schede biografiche e bibliografiche.
Alcune poetesse, come Margherita Sarocchi e Lucrezia Marinelli, si cimentarono con l'epica, altre, come suor Maria Celeste, figlia naturale di Galileo, raccontarono con vivacità, in memorie e lettere, i loro problemi di vita. Piglio letterario rivelano donne immerse nel lusso delle corti: la cantante e attrice Margherita Costa, le nipoti del cardinal Mazzarino, Maria e Ortensia Mancini, la spregiudicata Cristina Dudley, autentica poetessa della passione. Uguale voce d'amore seppero trovare le mistiche, tra cui le sorelle Francesca e Isabella Farnese e suor Veronica Giuliani. Anche dall'Arcadia s'innalza un coro di voci, che prova come le donne si accostino al mondo della letteratura e dell'arte con raffinata autorevolezza.

Venerdì 15 marzo 2002, ore 17
Oratorio di S. Filippo Neri, Via Manzoni 5, Bologna
Alberto Ansor Rosa e Marziano Guglielminetti presentano, con gli autori, i volumi:
Dante e le figure del vero: la fabbrica della Commedia, di Emilio Pasquini
Milano, Bruno Mondadori, 2001
Ci sono momenti nella storia personale di uno studioso, in cui sembra, all'improvviso, d'intravedere una logica e quasi un'interna coerenza entro una serie d'indagini apparentemente slegate e casuali: così l'autore, dantista militante da una trentina d'anni, apre la premessa di un'opera, in cui, rinunciando a raccogliere passivamente i troppi contributi sparsi nelle sedi più diverse, tenta la strada più difficile e intima della riscrittura e della sintesi, mirando a uno stile affabile e poco accademico, capace di raggiungere un pubblico composto non esclusivamente da specialisti. La scommessa è che possa risultare una sua idea su Dante, proprio perché egli ha ripensato tutto il suo lavoro nell'ottica di un'ipotesi unitaria che vede la Commedia come un supremo work in progress, costruito per successive approssimazioni fino all'approdo onnicomprensivo del Paradiso.

Dantis Alagherii Comedia,edizione critica per cura di Federico Sanguineti
Tavarnuzze, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2001
presiede Andrea Battistini
Da Boccaccio a Petrocchi il cimento con l'edizione critica del poema dantesco si configura esso stesso come un viaggio dalle difficoltà quasi sovrumane, per l'assenza di un autografo dantesco, per il ramificarsi inesauribile e intricatissimo delle attestazioni. Federico Sanguineti lo affronta di petto, riprendendo il progetto delineato da Michele Barbi nel 1891: verificare i loci critici dei 600 codici non frammentari della Commedia, e, scremandoli con metodo rigorosamente lachmaniano fino a ridurne il numero a solo sette esemplari, suddivisi in due rami, ricostruire il testo sul ms. Urbinate 366, della metà del Trecento, che, bédierianamente, si rivela il bon manuscrit. Ne emerge un dettato in più luoghi, anche importanti, diverso da quello della vulgata e sensibilmente mutato nella forma linguistica, restituita forse a una maggiore modernità, certo a una grande leggibilità narrativa. Con alcune sorprese, che coinvolgono secolari abitudini critiche: ad esempio la stessa definizione di dolce stil novo, che secondo Sanguineti e l'Urbinate, si presenta nel famoso verso del Purgatorio(XXIV, 57) scissa in dolce stil e il novo ch'i' odo.
La presentazione è organizzata dal Dipartimento di Italianistica dell'Università degli Studi di Bologna, dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con la collaborazione della Biblioteca dell'Archiginnasio.

LO SAI CHE. Una raccolta di carte topografiche di Bologna per conoscere la storia cittadina.

Presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe dell'Archiginnasio si conserva la maggiore raccolta pubblica di piante della città, composta da più di un centinaio di esemplari che, dal Cinquecento ai giorni nostri, documentano l'evoluzione della tecnica del rilievo topografico e del gusto descrittivo della forma urbis. Nel Cinquecento si passa dalla raffigurazione fantastica di Franz Hogemberg, a quelle Francesco Valesio, Matteo Florimi, Jan Jansson, più aderenti al modello di Agostino Carracci. Il Seicento è magistralmente rappresentato dalla veduta scenografica di Floriano dal Buono (1636) e dall'incisione di Agostino Mitelli (1692). Nel Settecento l'icnoscenografia di Filippo de' Gnudi (1702) e quella di Matteo Borboni (1724) offrono una straordinaria visione a volo d'uccello con l'alzato degli edifici: una rappresentazione panoramica che ben si adatta ad una città come Bologna, caratterizzata più che da singole emergenze architettoniche, da un assetto urbanistico d'insieme, dove fanno da protagonisti il succedersi continuo d'interi isolati di edilizia minore e i lunghi percorsi porticati. Anche l'Ottocento è ampiamente rappresentato e conta molte carte che danno conto della distribuzione nel territorio di servizi pubblici, come i percorsi dei tram a cavallo e a vapore, le condotte mediche, la pubblica sicurezza, la linea daziaria, la suddivisione dei quartieri.
Alcune carte descrivono con grande accuratezza le trasformazioni urbanistiche del centro agli inizi del Novecento. Nella raccolta si trovano poi alcune carte tematiche disegnate appositamente in occasione di mostre organizzate dall'Archiginnasio, come quella che riproduce i luoghi frequentati da Giacomo Leopardi durante il suo soggiorno bolognese (Giacomo Leopardi e Bologna. Libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Patron, 2001, p.416 , ill.) e quella degli anni Quaranta con l'indicazione delle strade colpite dai bombardamenti nell'ultimo conflitto mondiale e dei monumenti danneggiati o distrutti (Delenda Bononia. Immagini dei bombardamenti 1943 - 1945 a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Patron, 1995, p. 342, ill.).
Si conservano infine una serie di rielaborazioni grafiche moderne della Bologna romana, delle sue tre cerchie di mura e del tracciato dei suoi numerosi canali.
L'intera raccolta, che è riprodotta eliograficamente e si può fotocopiare, si consulta presso il gabinetto Disegni e Stampe (Lunedì - sabato: 9 - 13,30; martedì e giovedi anche al pomeriggio su appuntamento: ore 15 - 17.

LIBRI E DOCUMENTI DELL'ARCHIGINNASIO IN MOSTRA

Lo spazio, il tempo, le opere. Il catalogo del patrimonio culturale, Pinacoteca Nazionale di Bologna, 2 dicembre - 1 aprile 2002.
L'antichità del mondo, Bologna, Musei di Palazzo Poggi, 23 febbraio - giugno 2002.
L'arte nell'Africa nera, Bologna, Museo Civico Archeologico, 15 marzo- 30 giugno 2002. 

 


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