Venerdì 29 settembre 2006, ore 17, Sala dello Stabat Mater
Ezio Raimondi e Salvatore Settis presentano il volume di Rosaria Gioia e
Marinella Pigozzi
Federico Zeri e la tutela del patrimonio italiano (Bologna, CLUEB,
2006, 256 p.)
L'incontro è organizzato in collaborazione con l'Università
degli Studi di Bologna.
Il saggio ripercorre, attraverso un'accurata ricerca tra scritti, articoli
e documenti, la figura dello storico dell'arte Federico Zeri (1921-1998),
che con coraggio e dedizione trascorse la sua carriera a denunciare le situazioni
allarmanti del patrimonio storico-artistico italiano.
Zeri fu un personaggio scomodo, che non scendeva a compromessi; pur lavorando
prevalentemente in Italia svolse incarichi di alto livello presso importanti
istituzioni all'estero: come il Metropolitan Museum of Art e la Walters
Art Gallery.
Pubblicò numerosi cataloghi di grande valore scientifico, tra gli
altri, anche per la Galleria Spada e la Galleria Colonna in Roma, la Fondazione
Giorgio Cini in Venezia, e per molte altre collezioni pubbliche e private.
Fu ispettore storico dell'arte per la Soprintendenza e mise al servizio
della tutela del patrimonio la sua esperienza, le sue conoscenze, la sua
capacità di osservazione, di ricostruzione ambientale e psicologica.
Dotato di una grande capacità comunicativa, realizzò programmi
radiofonici e televisivi utilizzando un linguaggio immediato e trasversale,
divulgativo ma allo stesso tempo preciso e tagliente. Diventò uno
dei personaggi più ammirati, corteggiati e temuti dell'arte italiana.
Una parte importante del saggio è dedicata al rapporto spesso conflittuale
di Zeri con le istituzioni italiane. Nel 1992 lo stesso Zeri affermava che
la sua attività aveva avuto scarsi riscontri in patria, nonostante
come storico dell'arte fosse consultato in tutto il mondo.
Il volume viene presentato a pochi giorni dall'inaugurazione nell'ex convento
di Santa Cristina (5 ottobre 2006), della nuova sede della Fondazione Zeri
a Bologna, che raccoglie il lascito fatto all'Università di Bologna
- che ne acquisì la disponibilità materiale l'11 ottobre 1999,
sulla base dello statuto presentato dall'allora rettore Fabio Roversi Monaco
e approvato dal Ministero per i Beni Culturali il 12 settembre 2000.
In accordo con le volontà espresse da Federico Zeri, la Fondazione
è stata concepita e organizzata per diventare sia un centro di ricerca
avanzata nel campo degli studi umanistici, sicuramente uno dei maggiori
centri specialistici per la Storia dell'Arte in campo internazionale, sia
un centro di formazione specialistica.
Tratto da Bta.it; Fondazione Zeri