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PRESENTAZIONE DI LIBRI, CONVEGNI E CONFERENZE

Giovedì 17 aprile 2008, alle ore 13
nella Sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio - p. Galvani 1 - Bologna
saranno presentati i più recenti restauri alla decorazione parietale del Palazzo

Monumento in onore di Venceslao Lazzari dipinto dal pittore Leonello Spada (anno 1601; primo pianerottolo dello Scalone degli Artisti)

Sul primo pianerottolo dello scalone di sinistra, quello degli Artisti, vi è la memoria, cioè il monumento in onore, del medico e filosofo bolognese Venceslao Lazzari, lettore di Medicina nello Studio dal 1564 al 1615. Fu dipinta nel 1601 da Leonello Spada; la sua scarsa leggibilità - a causa del cattivo stato di conservazione rilevato, già in parte nel 1687 dagli Assunti del senato bolognese - non ci consentiva fino ad ora di apprezzare a pieno l'arte di questo pittore bolognese, seguace dei Carracci e appartenente all'Accademia degli Incamminati.

L'affresco infatti è un esempio di quel genere di pittura a finta architettura scenografica che ebbe ampia diffusione a Bologna. Dapprima, presso Cesare Baglione si era infatti formato a questo particolare tipo di decorazione Leonello Spada, "risoluto a darsi al fresco e alla quadratura come ad operazione, per porsi in istato di presto guadagnarsi il vitto", secondo quanto attesta Carlo Cesare Malvasia (Felsina Pittrice, 1678); dipoi passò alla bottega di Girolamo Curti, che "nella quadratura attaccandosi al naturale, venne a liberarla da un certo fantastico e ideale, affettato per l'addietro dal Baglioni". Insieme, operarono a lungo e con successo. E, come ricorda ancora il Malvasia, la "famosa memoria del Dottor Vincislao Lazzari, cioè l'ornato finto di macigno, con graziosissimi puttini sopra, e duo risentiti termini lateralmente sedenti, che fingono duoi Arghi" è a tutt'oggi la prima opera nota dello Spada; e purtroppo la perdita dei due termini laterali, dei quali non resta che pallida ombra, non rivela a sufficienza la straordinaria bravura dell'artista nell'eseguire nudi "giusti e ben tocchi".

Della memoria del 1601 resta la splendida finta architettura, adorna di ghirlande di frutti, mascheroni e sovrastata da un drago, simbolo della vigilanza, e da due cicogne, che nel becco reggono l'una il serpentello di Esculapio e l'altra un ramoscello di alloro; e la splendida invenzione, efficacemente mimetica, che sul finire del Settecento, ancorché guasta in parte e ritoccata, induceva l'erudito Charles De Brosses ad esclamare che "l'imitazione di un monumento in marmo bianco" era "tanto perfetta che bisognava toccarlo parecchie volte per essere convinti che non è un rilievo" (Le President De Brosses en Italie, 1858).

Leonello Spada (Bologna, 1576 - Parma, 1622)
Cresciuto in ambiente carraccesco in stretto rapporto con Francesco Brizio e Lucio Massari, è documentato a Bologna fino al 1608 e di nuovo a partire dal 1614. In questo intervallo si collocano il soggiorno a Roma, dove entrò in rapporto con la pittura di Caravaggio e dei caravaggeschi, e il viaggio a Malta dove realizzò affreschi nel palazzo del Gran Maestro a La Valletta. Al ritorno ottenne riconoscimenti, oltre che a Bologna, a Modena e a Reggio Emilia, grazie alla protezione del cardinale Alessandro d'Este. Terminati gli affreschi nella basilica della Ghiara a Reggio Emilia, si spostò a Parma dove prestò servizio alla corte di Ranuccio Farnese.

Venceslao Lazzari (Bologna, ? - 1615)

Figlio di Girolamo, bolognese, si laureò in Filosofia e Medicina il 22 dicembre 1563 e successivamente venne ascritto ai Collegi di quelle Facoltà il 7 marzo del 1576. Fu Lettore di Medicina dall'anno 1564 sino al 21 luglio 1615, epoca di sua morte avvenuta in Bologna.
(SERAFINO MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi, e moderni, della famosa Università e del celebre Istituto delle Scienze di Bologna, Bologna, Tip. S. Tommaso d'Aquino, 1847, p. 181)