Martedì 5 giugno, ore 18 - Sala dello Stabat Mater
Presentazione del libro di Vittorio Emiliani
Il furore e il silenzio. Vite di Gioachino Rossini
(Il Mulino, Collana Biblioteca storica, aprile 2007, 480 p.,
€ 29,00)
Con l'Autore intervengono Sergio Cofferati, Marco Tutino
Evento organizzato in collaborazione con la Casa editrice il Mulinoe Librerie.coop
"Furore" soleva scrivere già sulla busta Gioachino Rossini,
per annunciare alla madre il successo di una nuova opera."Fiasco"
era invece la parola in codice per un esito negativo, magari con un disegnino
del recipiente sulla busta. Lo racconta, insieme ad altri mille particolari,
Vittorio Emiliani che ha dedicato al compositore una nuova, aggiornatissima
e poderosa biografia; un'opera che ha un sottotitolo preciso e allusivo:
"Vite di Gioachino Rossini". Quel 'vite' è infatti una
spia per l'enorme estensione degli argomenti e delle circostanze che riguardano
il grande musicista, per l'intreccio dei fatti privati e pubblici, con la
storia della musica e della cultura europea. (http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite)
Un Rossini, il personaggio che ci restituiscono queste pagine, marcatamente
diverso dai ritratti tradizionali. Enfant prodige, cantante, strumentista,
compositore, e però studioso di Mozart e Haydn. "Impronta tedesca"
che gli verrà rimproverata anche da adulto. Gioviale quanto esigente,
capace di scatti sanguigni. Calato da bambino, col padre musico e la madre
soprano, nel mondo avventuroso delle imprese teatrali. Diffusore di Haydn
e Beethoven, compositore fertilissimo di melodrammi giocosi e tragici, celebre
a 21 anni, fra neoclassicismo e romanticismo. Coi primi, precoci segni di
fragilità nervosa nell'alternarsi di "prime" burrascose,
o fredde, e di trionfi. Acclamato e avversato, protagonista della "Rossini
fever" come della "guerre rossinienne", fra Vienna, Londra
e Parigi, dove rifonda il teatro lirico prima di tacere, amaramente. Nostalgico
di Bologna e dei suoi affetti e poi in rotta furente con la città
a causa delle passioni politiche. Che lo inseguono tutta la vita fra rivoluzioni
e restaurazioni, lui, amico di Metternich e insieme cantore della libertà.
Genio europeo dalle molte facce, alcune segrete, qui svelate.
Vittorio Emiliani, giornalista, inviato del "Giorno" e
del "Messaggero", diretto poi per sette anni, è ora editorialista.
E' stato presidente della Fondazione Rossini di Pesaro (1990-95), membro
del CdA di Santa Cecilia e quindi della RAI, parlamentare. Fra i numerosi
libri, due musicali Il balen del suo sorriso(Alfa, 1989) e Il
villaggio della musica(Castelvecchi & Cooper, 2002), sul nuovo Auditorium
di Roma. E inoltre, Il paese dei Mussolini(Einaudi, 1985) e Se
crollano le torri(Rizzoli, 1990). Ha curato trasmissioni culturali alla
radio e in tv. Dirige il trimestrale di arte e cultura "Terzo Occhio".
(http://www.mulino.it)
Ingresso LIBERO