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PRESENTAZIONE DI LIBRI, CONVEGNI E CONFERENZE

Dal 17 giugno al 9 settembre 2009, ore 21-24 (ingresso gratuito)
… Metti un mercoledì sera d'estate all'Archiginnasio

Il ciclo estivo di aperture serali del palazzo dell'Archiginnasio realizzato con il sostegno di ASCOM Bologna
> PROGRAMMA

Scandisce con regolarità tutta l'estate questa iniziativa, promossa dal Settore Cultura del Comune di Bologna con il sostegno di ASCOM Bologna, che intende offrire al pubblico l’occasione, non solo di visitare in un orario insolito lo storico palazzo, ma anche di seguire un articolato programma di conferenze, seguite da illustrazione delle mostre ospitate.
In particolare, nella cornice della Sala dello Stabat Mater, si svolgeranno incontri sugli argomenti più vari, sugli aspetti più curiosi della cultura e della vita che direttamente o tangenzialmente coinvolgono la nostra città:

> per la storia dell’arte, Angelo Mazza, curatore con Massimo Mussini della mostra Nicolò dell’Abate alla corte dei Boiardo. Il Paradiso ritrovato (Rocca dei Boiardo di Scandiano - Reggio Emilia, fino all’11 ottobre 2009), parlerà del pittore modenese, ma fortemente attivo nella Bologna della metà del Cinquecento, di cui sono state di recente ritrovate delle pitture murali nel Castello di Scandiano, già dimora del poeta rinascimentale Matteo Maria Boiardo, mentre Marilena Pasquali dell'artista, incisore e scenografo Luciano De Vita (Ancona, 1929 - Bologna, 1992), cui Bologna ha già dedicato una mostra tenuta presso il Museo Morandi nel 1997;

> si alterneranno poi riflessioni tra storia e letteratura, da Patrizia Dogliani, che ripercorrerà le vicende della Casa del Fascio di Bologna, inaugurata il 28 ottobre 1923 in palazzo Ghisilardi Fava, al cui interno si svolgevano attività politiche e culturali, come i corsi di cultura politica dell’università fascista, ma soprattutto erano ospitati servizi e attrezzature per lo svago e il divertimento, e una ricca biblioteca d'informazione generale, aperta al pubblico anche la sera e nei giorni festivi; a Gian Mario Anselmi, che illustrerà il ruolo non marginale di Bologna nella grande civiltà del Rinascimento; a Gabriele Falciasecca, che, in qualità di Presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, racconterà i passi fondamentali dell'esperienza del grande scienziato italiano a 100 anni dal Nobel per la Fisica;

> non mancheranno spunti relativi all'Istituto ospite della rassegna, con considerazioni che spazieranno tra il passato e il futuro dell'Archiginnasio: da Ruggero Ruggeri, che mostrerà una Biblioteca civica "presa nella rete” informatica, della quale si serve per allargare la platea dei suoi utenti e offrire "globalmente" le proprie potenzialità informative; a Gian Paolo Brizzi, che, attraverso l'analisi di un repertorio storico unico nel suo genere, come quello formato dall'apparato decorativo araldico di circa seimila fra stemmi di studenti provenienti da tutto il mondo, monumenti ai lettori, iscrizioni in onore di cardinali legati, che adorna le pareti del palazzo dell'Università bolognese - e oggi è reso accessibile on line mediante un data-base di immagini digitalizzate e informazioni testuali di corredo - ricostruirà la dimensione europea dell'Alma Mater e della cultura qui prodotta nei secoli XVI-XVIII;

> e vi sarà infine un’anticipazione di Rosaria Campioni sulle celebrazioni per il IV centenario della morte di Giulio Cesare Croce, in previsione della grande mostra che verrà organizzata in Archiginnasio nel prossimo ottobre sul 'cantimbanco' bolognese, la cui ricchissima produzione, in quella che un tempo sarebbe stata etichettata come letteratura 'minore', restituisce con immediatezza e vivacità la dimensione quotidiana dell'antica vita cittadina, scandita dalla ritualità religiosa e profana delle stagioni e delle celebrazioni, a cominciare dalla famosissima "festa della porchetta" al culmine dell'estate.

PROGRAMMA

Mercoledì 17 giugno
21.30 VALERIA RONCUZZI e SANDRA SACCONE, Grandi artisti per piccole opere nella Bologna del periodo giacobino
22.30 Visita alla mostra Grandi artisti per piccole opere

Si tratta dell'ultima occasione per visitare una mostra che, proprio con la giornata di sabato 20 giugno, chiude, dopo oltre due mesi di apertura nei quali si è registrata una lusinghiera risposta da parte del pubblico.
Nell’esposizione, dedicata dall'Archiginnasio ad una delle proprie collezioni di stampe più originali e inedite, è stata offerta alla visione una settantina, degli oltre trecento esemplari posseduti, di incisioni per biglietti da visita e ‘testatine’ per carta da lettere bolognesi del periodo delle cosiddette Repubbliche giacobine (1796-1805), prodotte da artisti come Pelagio Palagi, Francesco Rosaspina, Giacomo Rossi, Mauro Gandolfi e Felice Giani.
Le opere, provenienti dal lascito nel 1860 del patrimonio bibliografico e iconografico del Palagi all'Archiginnasio, costituiscono, grazie ai riferimenti simbolici delle immagini utilizzate, un tipico esempio della campagna di comunicazione messa in atto dai governi rivoluzionari per la diffusione del proprio messaggio sociale, l'educazione politica e la creazione di una 'identità nazionale' e del consenso popolare.
L’ordinamento espositivo è stato inolte arricchito da alcuni preziosi documenti inediti gentilmente messi a disposizione da collezionisti bolognesi.

Mercoledì 24 giugno
21.30 CLAUDIO SANTINI, Il mistero del doping (il caso del Bologna Football Club nel 1964)
22.30 Visita guidata alla mostra Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club

Quarantacinque anni fa lo scandalo del doping investe il Bologna. Il campionato diventa un romanzo giallo. Lo scandalo sportivo dilaga sulla Piazza. Proteste in Parlamento, blocchi stradali, minacce di sciopero.
Claudio Santini ricostruisce il clima di una vicenda che allora fu considerata "sportiva", ma che tale solo non fu se osservata oggi col cannocchiale della Storia.
Tutto ebbe inizio il 4 marzo 1964 con un comunicato della Federazione italiana gioco calcio: "Le analisi effettuate dalla competente Commissione sono risultate, all'esame per le sostanze anfetamino-simili, ... positive per i cinque giocatori del Bologna sottoposti a controllo". In altre parole, la squadra rossoblu, lanciata verso lo scudetto, è frenata dal controllo antidoping. Le squadre rivali di Milano (Inter e Milan) possono tirare un sospiro di sollievo: non è ancora detto che la via maestra del campionato di calcio (lastricata di palloni, ma anche di soldi) debba dirottare verso l'Emilia.
Bologna percepisce la vicenda come una macchinazione contro la città e trasforma la "normale verifica antidoping" in un'epica contesa, fino a smuovere i poteri dello Stato.

Mercoledì 1 luglio
21.30 PIER LUIGI CERVELLATI ed EUGENIO RICCOMINI, Luigi Serra, un pittore bolognese a Roma
22.30
Visita guidata alla mostra Da 100 anni per tutti. Libri e pubblica lettura a Bologna, 1909-2009

Luigi Serra (Bologna 1846-1888) formatosi come macchiaiolo, ma, con la maturità, legato a correnti come il purismo e il preraffaellismo, ha rivelato la sua capacità di minuziosa e analitica descrizione soprattutto nell'ambito di opere religiose e storiche. Infatti è noto nella sua città natale soprattutto come autore del grande dipinto di Irnerio, esposto in Palazzo d’Accursio.
Il suo percorso artistico, incominciato al Collegio Venturoli, prosegue con soggiorni di studio e di lavoro a Firenze, Venezia, Vienna, Torino. A Roma, l'artista si trasferì nella parte finale della sua breve e tormentata vita per cercare un successo che non riuscì a ottenere, malgrado le importanti commissioni ottenute dai principi Torlonia, come il grande dipinto L’entrata dell’esercito cattolico a Praga,per l’abside della chiesa di S. Maria della Vittoria, o il S. Giovanni Nepomuceno per la cappella Torlonia in S. Giovanni in Laterano.
Del pittore è possibile conoscere a fondo la personalità e ripercorrere l'esistenza grazie anche al catalogo della mostra allestita all'Archiginnasio nei primi mesi dell'anno: L’artista e l’amico. Ritorno a Luigi Serra, a cura di Maria Grazia Bollini, Stefano Pezzoli e Orlando Piraccini, pubblicato nella collana “Immagini e Documenti IBC/ Soprintendenza per i beni librari e documentari” (Bologna, Editrice Compositori, € 25,00), che illustra documenti, lettere, fotografie, appunti, bozzetti, disegni, di recente donati alla Biblioteca dell’Archiginnasio da Stefano Pezzoli, pronipote dell’amico del pittore, Enrico Guizzardi, che le aveva custodite.

Mercoledì 8 luglio
21.30 MARCO A. BAZZOCCHI, Giorgio Morandi nel cinema
22.30 Visita guidata al Teatro Anatomico e al palazzo dell'Archiginnasio

Marco A. Bazzocchi ritrova nel cinema, da Fellini a Pollack passando per Pasolini e Antonioni, le tracce di una pittura, quella morandiana, che, nella sua dimensione appartata, si propone come specchio astratto e rivelatore in cui si sono riflesse le coscienze critiche del secondo Novecento.
Al rischio di perdere il rapporto con la realtà, minacciata tutt’intorno dalle trasformazioni della società consumistica e capitalistica, alla domanda di senso che gli intellettuali come Moravia e Arcangeli rivolgono all’arte di Morandi, per comprendere che cosa è diventata la loro stessa funzione, la visionarietà cinematografica dà una risposta angosciosa, tragica, soffocata.
Un personaggio della Dolce vita di Fellini, l’intellettuale Steiner, dichiara il suo amore per questo pittore con il seguente sintetico giudizio: «Sì, lo amo molto. Gli oggetti sono immersi in una luce di sogno, eppure sono dipinti con uno stacco, una precisione, un rigore che li rendono quasi tangibili. Si può dire che è un’arte in cui niente accade per caso».

Mercoledì 15 luglio
21.30 PATRIZIA DOGLIANI, Libro e moschetto. La Casa del Fascio a Bologna
22.30 Visita guidata alla mostra Da 100 anni per tutti. Libri e pubblica lettura a Bologna, 1909-2009

La Casa del Fascio di Bologna, inaugurata il 28 ottobre 1923, fu una delle prime del genere in Italia. Era il luogo deputato alle principali attività politiche dell'organizzazione cittadina e provinciale del Partito Fascista, ma era anche una vera e propria vetrina progettata per la propaganda di regime, aperta a tutti - iscritti e non iscritti al PNF - fino a tarda sera. Ubicata al centro della città, nel quattrocentesco palazzo Fava già Ghisilardi - ora sede del Museo Medievale - la Casa del Fascio fu finanziata attraverso una sottoscrizione ‘imposta’ ai titolari delle principali imprese industriali e commerciali bolognesi. Al suo interno si svolgevano attività politiche e culturali, come i corsi di cultura politica dell’università fascista, ma soprattutto ospitava servizi e attrezzature per lo svago e il divertimento. C’erano un caffè con tre sale da biliardo e un ristorante, un albergo diurno dotato di tutti i comfort,un posto telefonico, il telegrafo e una biblioteca.

Mercoledì 22 luglio
21.30 ANGELO MAZZA, Nicolò dell'Abate alla corte dei Boiardo a Scandiano
22.30 Visita guidata al Teatro Anatomico e al palazzo dell'Archiginnasio

La conferenza è un'occasione per conoscere i risultati più recenti dell'avvincente ritrovamento di pitture murali di Nicolò dell’Abate (1510-1571) nella Rocca di Scandiano.
Le opere dell'artista, protagonista indiscusso del Manierismo europeo, per secoli rimaste nascoste sotto strati di scialbo, sono state oggetto di un complesso intervento di restauro e di una campagna di studi e ricerche archivistiche destinata a sondare uno dei momenti più alti della storia artistica, letteraria e culturale della località emiliana e dello stesso ducato estense: quello promosso dalla sensibilità umanistica di Matteo Maria Boiardo, autore dell'Orlando innamorato,e di Giulio Boiardo, committente tra il 1540 e il 1543 delle pitture di Nicolò, il quale circa dieci anni dopo assumerà ruolo di protagonista, al fianco di Primaticcio, nella decorazione del castello di Fontainebleau, residenza della corte di Enrico II re di Francia.
Il recupero della Rocca ha riportato alla luce, nella saletta che la critica ha correttamente individuato come il Camerino del Paradiso, le tracce pittoriche decorate con la raffigurazione delle Nozze di Psiche nella volta e con figure di musicanti nei peducci di sostegno. Contrariamente a quanto è stato affermato dagli inizi dell'Ottocento fino a oggi, il saccheggio operato verso la fine del XVIII secolo dal duca di Modena non aveva spogliato completamente la rocca di Scandiano delle pitture dell’artista modenese.
L'evento ha suggerito la realizzazione della mostra "Nicolò dell’Abate alla corte dei Boiardo. Il Paradiso ritrovato", di cui proprio Angelo Mazza è stato il curatore con Massimo Mussini (catalogo pubblicato da Silvana Editore, 2009, 336 p., € 35,00). La mostra, aperta fino all'11 ottobre, presenta - attraverso 80 opere, di cui 53 di Nicolò dell’Abate e della sua bottega - tutte le testimonianze pittoriche e decorative provenienti da quello storico edificio e, nel contempo, dà conto degli interventi recentemente effettuati sui brani di pittura superstiti.

Mercoledì 29 luglio
21.30 MARILENA PASQUALI, Ritornando a Luciano De Vita
22.30 Visita guidata alla mostra Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club

L'incontro è un'occasione per riscoprire l'opera dell'incisore Luciano De Vita
De Vita nasce ad Ancona il 24 maggio 1929. Nel 1949-’50 si trasferisce a Bologna per seguire il corso di Tecniche dell’Incisione tenuto all’Accademia di Belle Arti da Giorgio Morandi, di cui diviene assistente per due anni, dall’ottobre 1954 al giugno 1956, quando Morandi lascia l’insegnamento per raggiunti limiti di età.
Nel 1962, a soli 33 anni, viene nominato titolare della cattedra di Incisione all’Accademia milanese di Brera, incarico che lascerà solo nel 1975 per ritornare all’Accademia di Bologna, dove insegnerà fino al 1992, anno della sua prematura scomparsa.

Mercoledì 5 agosto
21.30 GIAN MARIO ANSELMI, Bologna e il Rinascimento
22.30 Visita guidata alla mostra Da 100 anni per tutti. Libri e pubblica lettura a Bologna, 1909-2009

Sulla scia dell'importante Convegno internazionale tenutosi in maggio presso la Fondazione CARISBO su "Bologna crocevia dei saperi" e sulla scorta degli ancora straordinari studi di ormai 50 anni fa di Ezio Raimondi, la conferenza tenterà di delineare un approccio alla grande stagione rinascimentale bolognese, non sempre adeguatamente conosciuta dal pubblico più ampio.
Si metteranno in luce i protagonisti dell'insegnamento universitario dei classici e del diritto, la fortuna della lezione di Dante e Petrarca, le principali figure di intellettuali e scienziati operanti a Bologna tra '400 e '500, l'intreccio ricchissimo tra i saperi e le arti figurative, architettoniche e urbanistiche. Il tutto tenendo ben fermo lo sguardo ai cruciali rapporti con l'intero contesto europeo, di cui Bologna fu appunto snodo e crocevia culturale di primaria importanza nel Rinascimento, anche per il gran numero di letterati, filosofi, artisti, scienziati di ogni paese europeo che vi transitò.

Mercoledì 12 agosto
21.30 GABRIELE FALCIASECCA, L'eredità di Guglielmo Marconi a cento anni dal Premio Nobel
22.30 Visita guidata alla mostra Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club

Nel 1909 Guglielmo Marconi fu il primo Italiano a vincere il Premio Nobel per la Fisica: anche se ottenuto in giovane età - Marconi aveva 35 anni - quel premio giunse al termine di un programma straordinariamente intenso di lavoro durato poco meno di 15 anni.
Tutto era iniziato nel laboratorio della casa paterna - Villa Griffone, situata sulle colline bolognesi - con i primi esperimenti
di telegrafia senza fili, ma poi teatro del periodo pionieristico delle radiocomunicazioni furono le coste atlantiche: la Gran Bretagna fu la seconda casa dell'inventore; l'Irlanda - terra da cui proveniva la madre Annie Jameson - ospitò importanti stazioni per i primi collegamenti transatlantici; il Canada e gli Stati Uniti videro trionfare il giovane visionario italiano che tra il 1901 e il 1903 riuscì - tra polemiche, scetticismo e grande meraviglia - a ricevere i primi segnali radiotelegrafici che avevano superato quell'enorme ostacolo naturale che era appunto l'Oceano Atlantico.

Mercoledì 19 agosto
21.30 RUGGERO RUGGERI, L'Archiginnasio "preso nella rete"
22.30 Visita guidata al Teatro Anatomico e al palazzo dell'Archiginnasio

Alla fine degli anni Novanta l’Archiginnasio, biblioteca di conservazione ma soprattutto biblioteca cittadina di tradizione, memoria e rappresentazione della città stessa, ha iniziato ad organizzare la propria biblioteca digitale per assicurare una migliore tutela degli originali, liberando, per così dire, l’uso del documento dai problemi e dalle necessarie precauzioni connesse alla tutela dello stesso.
Una accorta politica di digitalizzazione ha reso possibile la pubblicazione sul web dei tesori nascosti sugli antichi scaffali e permette così ai cittadini di riappropriarsi di un immenso patrimonio del quale, spesso ignoravano anche solo l’esistenza, favorendo un processo di diffusione effettiva della cultura e di formazione permanente.
La “biblioteca digitale” dell’Archiginnasio, chiamata Archiweb, contiene ben 1.550.000 documenti organizzati in due sezioni: le banche dati documentarie e/o fattuali e le mostre virtuali.
Le “banche dati” raccolgono collezioni e documenti fondamentali per la storia della città, come La Raccolta dei bandi Merlani, 22.580 bandi relativi al periodo gennaio 1601- giugno 1796; Le Gazzette bolognesi, 6.670 fascicoli settimanali per gli anni dal 1645 al 1796; Il Blasone bolognese,fondamentale fonte iconografica di araldica, 3623 stemmi, 1088 cimieri, 84 insegne, cornici e figure; Il Fondo Antonio Cervi, 1.642 fotografie raccolte dal critico teatrale del "Resto del Carlino" padre del famoso attore Gino Cervi; Il Comune di Bologna on line,la rivista mensile ufficiale dell’Amministrazione Comunale di Bologna per gli anni 1924-1939; Gli Opuscoli di Giulio Cesare Croce,le 660 edizioni antiche di opuscoli croceschi posseduti dall’Archiginnasio; La Storia sui muri, gli oltre 5000 stemmi che decorano le pareti della biblioteca; FACIES - La collezione dei ritratti dell'Archiginnasio, 10.032 ritratti di personaggi illustri.
Inoltre contengono, importanti cataloghi e repertori come la Bibliografia bolognese di Luigi Frati, repertorio a volume della sezione di Storia Patria della biblioteca; Il catalogo Frati Sorbelli, le 650.000 schede del catalogo storico manoscritto della Biblioteca; Le Seicentine e le Settecentine bolognesi, liste della produzione tipografica cittadina dei secoli XVII e XVIII, documentata all’Archiginnasio.
Le mostre virtuali raccolgono la versione digitalizzata di tutte le mostre fatte in questi ultimi anni all’Archiginnasio.
L’incontro di mercoledì 19 agosto, ripercorre i momenti salienti del progetto “biblioteca digitale dell’Archiginnasio”, focalizzando l’attenzione sulle scelte tecniche e culturali che ne sono state a fondamento.
Info: http://badigit.comune.bologna.it/index.asp

Mercoledì 26 agosto
21.30 ROSARIA CAMPIONI, Giulio Cesare Croce e il trionfo del porco
22.30 Visita guidata alla mostra Quattro matti dietro una palla. Il primo secolo del Bologna Football Club

In previsione della mostra “Le stagioni di un cantimbanco”, che sarà inaugurata alla fine di ottobre nella sala dello Stabat Mater per celebrare il IV centenario della morte di Giulio Cesare Croce, Rosaria Campioni, che fa parte del Comitato nazionale per le celebrazioni, illustrerà la figura del cantastorie persicetano, noto soprattutto come autore del Bertoldo e del Bertoldino.
Bologna alla fine del Cinquecento e nel corso del Seicento rappresenta il principale centro italiano per la produzione letteraria e iconografica popolare, grazie all'intensa attività di Giulio Cesare Croce e Giuseppe Maria Mitelli. Nella vasta selva di brevi testi composti dal cantastorie, molti riguardano la vita e le tradizioni di Bologna e del suo contado. L'incontro verterà in particolare sugli eventi che si svolgevano quattro secoli fa nel mese di agosto, fra i quali una posizione di tutto rilievo era riservata alla festa della porchetta che aveva luogo in Piazza Maggiore il giorno di San Bartolomeo.
Sul sito del "Comitato nazionale per il IV centenario della morte di Giulio Cesare Croce" il calendario completo delle iniziative dedicate al Croce. http://www.comune.bologna.it/archiginnasio/GiulioCesareCroce/index.html

Giulio Cesare Croce nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) nel 1550 da una famiglia di fabbri ferrai, compì studi irregolari, protetto dalla famiglia Fantuzzi di Medicina. Alternò il mestiere di fabbro a quello di cantastorie a Bologna, cui si dedicò in seguito. Girovagò per corti, fiere, mercati e case patrizie, accompagnandosi con una specie di elementare violino e stampando in piccoli opuscoli le sue composizioni che metteva direttamente in vendita. Ottenne un grande successo popolare che tuttavia non gli permise di risolvere i gravi problemi economici. Morì a Bologna il 17 gennaio 1609.
Le storie della letteratura e la tradizione gli attribuiscono più di 450 opere, alcune delle quali ancora inedite, altre pubblicate in modesti opuscoli a basso costo. Scritti in italiano o in dialetto, gli opuscoli contengono sapide descrizioni del mondo dei poveri, burle, casi strani, facezie, proverbi, narrazioni di feste e calamità pubbliche.
Soprattutto importanti sono due opere: Le sottilissime astuzie di Bertoldo, la cui prima edizione risale al 1606, e Le piacevoli e ridicolose simplicità di Bertoldino, figlio del già astuto Bertoldo (1608). Dialogo rapido, linguaggio diretto, descrizioni argute e colorite, battute comiche e pungenti si adattano a Bertoldo, “villano” ma dotato “di cervello fino

Le stagioni di un cantimbanco (da L'Informazione il Domani)

Mercoledì 2 settembre
21.30 GIAN PAOLO BRIZZI, L'Europa all'Archiginnasio: stemmi di studenti e professori sui muri dell'antico palazzo

Il Palazzo dell’Archiginnasio è uno dei monumenti più visitati dai turisti che giungono a Bologna, incuriositi dalla singolarità delle sue decorazioni parietali.
Nato nel 1563 come ‘casa’ dell’Università, nel corso del XIX secolo divenne sede della Biblioteca comunale cittadina ma la sua funzione originaria è insistentemente richiamata dalle migliaia di stemmi di quegli studenti che, nel corso dell’età moderna, continuarono a scegliere l’Alma Mater Studiorum come sede dei propri studi.
Essi costituiscono una testimonianza preziosa di un momento storico in cui alcune università seppero dare un contributo fondamentale alla costruzione di una cultura trasnazionale, veicolata dai suoi studenti.
L’analisi degli stemmi ci induce quindi a conoscerne meglio i committenti, le loro storie di vita, dagli studi svolti al ruolo sociale che occuparono in seguito.
Mentre la Comunità Europea oggi affida larga parte dell’integrazione culturale alla mobilità dei giovani studenti, l’Archiginnasio si propone quindi come luogo simbolico di una vocazione antica della Città che va riscoperta e valorizzata.
INFO: http://www.archiginnasio.it/storia_palazzo/visita7.htm

Gian Paolo Brizzi è Professore Ordinario presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la conservazione dei Beni Culturali (Università di Bologna - Ravenna). Inoltre è Direttore del Archivio Storico della stessa Università.

22.30 Visita guidata al Teatro Anatomico e al palazzo dell'Archiginnasio

Mercoledì 9 settembre
21.30 RUGGERO RUGGERI, L'Archiginnasio "preso nella rete"
22.30 Visita guidata alla mostra Da 100 anni per tutti. Libri e pubblica lettura a Bologna, 1909-2009

Il secondo incontro sul tema delle raccolte digitali riguarderà la vita cittadina nei documenti dell’Archiginnasio: fatti e personaggi, curiosità ed eventi della Bologna del passato.