Martedì 7 febbraio, ore 17.30, Sala dello Stabat
Mater
"Qui voluerit in iure promoveri...". I
Dottori in diritto nello Studio di Bologna
(1501-1796)
Pier Ugo Calzolari, Rettore dell'Università di Bologna,
Stefano Canestrari, Preside della Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università di Bologna, Gian Paolo Brizzi,
Professore ordinario di Storia moderna presso il Dipartimento
di Discipline storiche dell’Università di Bologna, e
Marco Cavina, Professore straordinario di Storia del diritto
medievale e moderno presso il Dipartimento di scienze
giuridiche dell'Università di Udine,
presentano il volume "Qui voluerit in iure promoveri...".
I Dottori in diritto nello Studio di Bologna (1501-1796)
di Maria Teresa Guerrini (Bologna, CLUEB, 2005, nella collana
“Voci di Clio” diretta da Gian Paolo
Brizzi).
Incontro organizzato da: Biblioteca comunale
dell'Archiginnasio e Università di Bologna
L’autore
Maria Teresa Guerrini è dottore di ricerca in Storia moderna
e contemporanea presso il Dipartimento di Discipline storiche
dell’Università di Bologna. Ha approfondito le
tematiche relative alla storia dello Studio di Bologna in
epoca moderna.
Il libro
A distanza di più di sessant'anni dagli studi di Albano
Sorbelli sui laureati nello Studio di Bologna che, con i
successivi contributi di Celestino Piana, ci avevano
consegnato il quadro delle lauree in diritto per l'età
medievale, il presente lavoro completa la serie dei graduati
in legge per un arco di tempo di circa tre secoli
(1501-1796). Abbandonando la trascrizione per estratto dei
Libri secreti, adottata dai precedenti autori, viene qui
proposto un criterio nuovo di catalogazione, che raccoglie,
per ciascuno dei 9.482 laureati, ogni informazione desumibile
dalla documentazione dei collegi dottorali, delle nationes,
delle matricole e dei collegi studenteschi, dei sillabi,
delle fides matriculandorum, ecc.
Il saggio introduttivo fornisce un quadro dettagliato sui
flussi delle lauree, i luoghi di provenienza e l'origine
sociale dei laureati. Questi aspetti sono esaminati in
termini comparativi con analoghe informazioni riferite ad
altre università della Penisola, consentendo di collocare il
dato bolognese in un quadro più ampio.
(Dalla quarta di copertina)