Il papiro di Dongo
Martedì 15 novembre, ore 17.30
Luciano Canfora, Il papiro di Dongo (Adelphi, ottobre
2005)
Interverranno insieme all'Autore: Gian Paolo Brizzi, Luciano
Casali, Ivano Dionigi
Il libro
Opportunismo, guerre di potere e invidie accademiche
all'ombra del regime tra studiosi, ministri ed editori.
Anche se al centro della trama c'è il ritrovamento di un
papiro prezioso, il giallo storico riguarda più i
protagonisti che ruotarono intorno alla vicenda. La storia
che Luciano Canfora ricostruisce nel libro Il papiro di
Dongo (Adelphi, 32 euro) è una storia dolorosamente
italiana. Durante l'occupazione in Egitto e negli anni
turbolenti che precedono l'entrata in guerra, gli italiani
battono in velocità gli inglesi e si ritrovano fra le mani un
papiro con alcuni frammenti che, dopo innumerevoli passaggi
di mano e di pareri, verranno attribuiti al filosofo greco
Cratippo, amico e maestro di Cicerone. E questo è un piano di
lettura: la storia del papiro dalla scoperta, alle lotte
accademiche per accaparrarselo, alla scomparsa e
riapparizione del reperto dopo la caduta del regime. Ma forse
è solo un pretesto. Quello che Canfora in realtà documenta in
più di 800 pagine e una mole sterminata di lettere e
documenti è la lotta di potere strisciante all'interno del
mondo universitario italiano. Si racconta di Goffredo Coppola
che visse le sue tre vite di maggior grecista italiano,
fascista
adoratore del nazionalsocialismo (venne fucilato con i
gerarchi a Dongo) e grande rimosso della storiografia
ufficiale repubblicana. Di Medea Norsa, vera studiosa dotata
di talento non comune che venne delegittimata,
umiliata e allontanata dal mondo universitario per la sua
origine ebraica (e questo ben prima che le leggi razziali
rendessero istituzionale la vergogna). Di baroni e di allievi
alle prese con la ricerca minuziosa della miglior tecnica
adulatoria. Si racconta del fascismo e di chi gli giurò
fedeltà come più tardi l'avrebbe giurata alla repubblica
riuscendo sempre a farla franca perché protetto da una coltre
impenetrabile di fronte alla
quale il giallo storico della decifrazione di un papiro
diventa quasi un esercizio enigmistico con la soluzione a
fianco.
Tratto da La Repubblica
L'autore
Luciano Canfora (Bari, 1942) è ordinario di Filologia greca e
latina presso l'Università di Bari. Laureatosi in Storia
romana, ha svolto il perfezionamento in Filologia classica
alla Scuola Normale di Pisa. Assistente di Storia Antica, poi
di Letteratura Greca, ha insegnato anche Papirologia,
Letteratura latina, Storia greca e romana. Fa parte del
Comitato scientifico della "Society of Classical Tradition"
di Boston e della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Dirige
la rivista Quaderni di Storia e la collana di testi "La città
antica". Fa parte del comitato direttivo di Historia y
critica (Santiago, Spagna), Journal of Classical
Tradition (Boston), Limes (Roma).
Ha studiato problemi di storia antica, letteratura greca e
romana, storia della tradizione, storia degli studi classici,
politica e cultura del XX secolo. Molti dei suoi libri sono
stati tradotti in USA, Francia, Inghilterra, Germania,
Grecia, Olanda, Brasile, Spagna, Repubblica Ceca.
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